Si è parlato dei lavoratori precari della Regione dell’Umbria e delle agenzie presso la Prima Commissione consiliare dell’Assemblea legislativa. Una audizione, quella con l’assessore regionale Antonio Bartolini, convocata per fare il punto della situazione e per capire le strategie della Giunta per il futuro.
L’assessore Bartolini ha spiegato che “la Giunta ha 56 contratti in essere tra tempo determinato, co.co.co e staff degli assessori, di cui solo 40 con contratti superiori a 3 anni di anzianità e quindi, con la normativa attuale, con titolo per eventuali procedure di stabilizzazione. L’Aur ha 7 precari, e tutti con i requisiti per l’eventuale stabilizzazione, mentre l’Agenzia forestale e l’Adisu hanno comunicato l’assenza di contratti di lavoro flessibili in essere. Villa Umbra ha invece 7 co.co.co tutti con 3 anni di anzianità, mentre l’Ater deve ancora comunicare la propria situazione. Per quanto riguarda il sistema della sanità l’assessore Bartolini ha spiegato che in questo settore c’è molto precariato, anche se – ha aggiunto – non ci sono i numeri precisi. Nell’ultima Giunta, comunque, sono state nominate una ventina di commissioni per creare percorsi di stabilizzazione dei precari della sanità, visto che è un comparto che ha degli strumenti da poter utilizzare. Poi – ha spiegato Antonio Bartolini nel suo intervento – c’è la questione dei precari del terremoto, che non è di competenza regionale, visto che parliamo di dipendenti comunali pagati con fondi regionali. Si tratta di 32 assunti a tempo determinato, di cui 26 a Nocera Umbra, con alcuni contratti che partono dal 1998. La soluzione dal punto di vista tecnico è molto complessa e l’ipotesi dell’esecutivo umbro di formule di lavoro flessibile è stata rifiutata”.
In questo caso c’è l’impegno della convocazione di un altro tavolo in base alle loro proposte. Da parte della Giunta – ha proseguito l’assessore regionale – c’è massima attenzione alla tematica, tanto che si sta pensando di dare incentivazione ai Comuni che attingono alle graduatorie del terremoto. Prima, però, sarà necessario sbloccare la situazione della polizia provinciale”.
“Il problema del precariato – ha rilevato Bartolini – non è solo umbro ma nazionale. Le ultime stime parlano di 80mila unità a tempo determinato, solo nel pubblico. E il diritto europeo ha detto che bisogna finirla con contratti flessibili, altrimenti c’è il rischio del risarcimento dei danni. Per questo – ha concluso l’assessore umbro – ci aspettiamo una soluzione a livello nazionale di un problema che non è più sostenibile neanche a livello finanziario”.