Il sistema attuale dei saldi sembra non soddisfa nessun, poco il consumatore che vive in un apparente sfarfallio di prezzi e nemmeno i commercianti, i quali non hanno certezze. “La legge va rivista a livello nazionale perché risente degli anni e risente delle modifiche che il mondo ha subito: si va su internet e si trovano offerte di tutti i tipi”. La Confesercenti aveva chiesto di convocare un tavolo di categoria per valutare la possibilità che, in vista degli ultimi saldi, l’Umbria possa diventare un laboratorio con definizione di nuove date e strumenti diversi. “I saldi sono troppo vicini alle feste e durano troppo, servono periodi più corti che non danneggino i consumatori. I saldi in sé sono uno strumento obsoleto che seppure per i commercianti siano un momento storicamente importante, ormai hanno perso forza e importanza”.
In queste considerazioni non poteva mancare da parte del presidente di Confesercenti Umbria un riferimento all’attenzione che viene data ai negozi di prossimità, purtroppo sempre più soli. “Sono un vero e proprio “presidio sociale”,capaci di garantire, soprattutto nei centri storici e nelle frazioni del nostro territorio, un servizio ad una popolazione con tanti anziani e pochi giovani. Sono un punto di riferimento e benché stretti dalla concorrenza martellante della grande distribuzione, il loro ruolo, conclude Giuliano Granocchia, dovrebbe essere recepito e difeso dalle amministrazioni locali”