“I tre volti di Shakespeare” torna ancora in un sito archeologico. Dopo il successo riscosso all’anfiteatro Romano di Otricoli, sabato 31 agosto, alle 21.15, lo spettacolo si calerà nell’area archeologica di Carsulae dove, al teatro romano, Magazzini Artistici, con il patrocinio del Comune di Terni, proporrà un nuovo appuntamento dell’evento che sta registrando unanimi consensi in questa estate 2024.
Amleto, Otello e Re Lear, i tre personaggi che rappresentano i pilastri dell’opera del grande scrittore inglese, saranno ancora i protagonisti della scena, grazie alla regia di Germano Rubbi, che è anche autore del testo, alle musiche di Francesco Verdinelli e alle interpretazioni di Elisa Gabrielli, Damiano Angelucci, Amedeo Carlo Capitanelli e lo stesso Rubbi. L’aiuto regia è di Gabriela Carmen Marin.
“I tre volti di Shakespeare” tocca molti temi della nostra contemporaneità: la solitudine, specialmente degli anziani, il razzismo, i pregiudizi, i sentimenti, la violenza, anche quella di genere, che vede le donne vittime di soprusi e di cieca rabbia che, come le cronache purtroppo raccontano, non accennano a diminuire.
Magazzini Artistici lavora nell’arte e nella cultura ma non è insensibile a questi temi ed ha deciso di promuovere un’iniziativa che al teatro abbina sensibilizzazione e solidarietà verso il mondo femminile e le sue problematiche di più stretta attualità.
Lo spettacolo del 31 agosto sarà infatti dedicato a tutte le donne, a tutte coloro che subiscono violenza, a tutte le vittime di femminicidi.
L’organizzazione ha quindi deciso, come gesto simbolico, di riservare in via esclusiva, per lo spettacolo di Carsulae, le prime file al pubblico femminile, mentre gli uomini saranno seduti nelle postazioni retrostanti.
“E’ un’iniziativa che abbiamo assunto per testimoniare che anche le arti possono servire per lanciare messaggi sociali e cercare di dare un contributo per affrontare problemi di grande importanza”, dicono il regista, e presidente di Magazzini Artistici, Germano Rubbi, e il direttore artistico Francesco Verdinelli.
Tornando allo spettacolo Rubbi spiega: “I tre volti di Shakespeare” nasce dall’idea che il passato è sempre presente nella nostra quotidianità. I temi affrontati da Shakespeare, infatti, sono esattamente gli stessi che ci accompagnano oggi: il femminicidio, la solitudine degli anziani, la violenza psicologica, il razzismo, i pregiudizi, l’amore negato e così via. Per me ripresentare, in forma di monologo interiore, i pensieri di tre fra i maggiori personaggi shakespeariani, Amleto, Otello e Re Lear, è stata una sfida affascinante e sicuramente provocatoria che ha l’ambizione di mettere lo spettatore non tanto di fronte ai tre personaggi stessi, cosa che comunque accade, quanto di fronte alle sue stesse emozioni inconsce che affiorano in modo spontaneo e rivelatore. Se io fossi stato nei panni dei tre personaggi cosa avrei fatto?. Questa è la domanda che vorrei che ogni spettatore si ponesse alla fine dello spettacolo. Per amplificare questa visione ho immaginato la scena ambientata in un ospedale psichiatrico, con i tre personaggi che indossano una casacca numerata e che, nella propria solitudine, al termine dei loro monologhi interiori, vedono apparire l’interlocutore da essi evocato che si palesa inaspettatamente: Gertrude (madre di Amleto), Desdemona e le tre figlie di Re Lear. La figura femminile è, quindi, una sorta di super-io freudiano che permette sia ai tre “pazienti” che agli spettatori di mettersi in gioco con i propri fantasmi e, di riflesso, con il proprio “es”. Gli attori che si sono alternati nei vari ruoli, con i quali ho lavorato (Melania Fiore, Elisa Gabrielli, Fabrizio Bordignon, Amedeo Carlo Capitanelli, Damiano Angelucci), dal canto loro, hanno dato totale disponibilità a mettersi nelle mani del regista, superando di slancio tutte le inibizioni che tale lettura avrebbe potuto imporre nella loro interpretazione. Le musiche di Francesco Verdinelli sono un ulteriore elemento che amplifica tutto quanto sopra descritto in modo perfettamente idoneo in tale contesto straniante”.
Lo spettacolo è parte della stagione “Teatri in Rete, secondo atto” (finanziato con fondi Por Fesr 2021-2027) che Magazzini Artistici porta in 8 Comuni dell’Umbria (Terni, Spoleto, San Gemini, Calvi dell’Umbria, Città della Pieve, Massa Marta, Otricoli e Montecastello di Vibio) coinvolgendo un totale di 32 artisti, tutti di richiamo nazionale, tra attori, danzatori, musicisti, coreografi, autori, sceneggiatori e registi, oltre, naturalmente a costumisti, tecnici e scenografi.
Info e prenotazioni 3278184788 – [email protected].
Costo ingresso 10 euro, biglietti acquistabili su Vivaticket o direttamente all’anfiteatro la sera dello spettacolo.