L’allarme che Domenico Filipponi ha lanciato qualche mese fa purtroppo è diventato realtà. Le bollette da 2mila euro da pagare, la richiesta di sostegni per le piccole associazioni caduta nel vuoto, tante pacche sulle spalle, ma nessun aiuto concreto hanno portato alla chiusura del centro sociale che, da anni, è punto di riferimento di giovani e anziani. In un piccolo centro, quello di Macenano di Ferentillo, dove vivono 180 persone, quel container era luogo d’incontro, riflessione, dialogo e socialità. “Le ho tentate tutte – dice con amarezza Domenico Filipponi – ma alla fine sono stato costretto a sciogliere l’associazione. Vittima dell’indifferenza, di chi poteva fare e non ha fatto, di chi non ha creduto nei progetti, di chi ha fatto orecchie da mercante, di chi ci avrebbe dovuto tutelare stipulando convenzioni con i fornitori di energia o quantomeno accordandoci tariffe speciali vista la valenza sociale dell’utenza. Vittima di chi non ha ascoltato il nostro grido di allarme sulla sostenibilità e sulla sopravvivenza dei piccoli centri, di chi se l’è cavata con una pacca sulla spalla e un generico incoraggiamento, di chi elogia e ringrazia il terzo settore solo a parole”. La chiusura del Circoletto di Macenano è stata accolta con grande dispiacere da chi, dai bambini ai ragazzi ai meno giovani, lo frequentava ogni giorno. Nonni e nipoti che, per anni, anche in periodo di pandemia, hanno camminato fianco a fianco grazie a iniziative originali che hanno rispolverato vecchi giochi e puntato al dialogo tra generazioni.