Il direttore dell’ISTESS (L’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali ) Arnaldo Casali risponde alla breve intervista rilasciata a questo giornale da Riccardo Leonelli in cui l’attore e regista ternano confermava la decisione di lasciare la direzione artistica del Terni Film Festival , come aveva anticipato egli stesso con un post sul suo profilo Facebook.
Casali non è stato sorpreso da una scelta che “mi ha anticipato un mese fa”. Nega però l’esistenza di “divergenze” e il fatto che Leonelli sia stato sottoposto a “compromessi”: “non lo avrei certo nominato direttore artistico del festival che organizzo da 17 anni!”
LA LETTERA DI ARNALDO CASALI
Sono molto dispiaciuto e addolorato per l’abbandono di Riccardo, anche se devo sottolineare che ha sbagliato destinatario: la lettera di dimissioni da direttore artistico la deve scrivere all’Istess, non a San Valentino, e io non ho ricevuto niente. Mi ha anticipato questa sua scelta un mese fa ma io, coerentemente con quanto gli ho detto allora, aspetto fino al 10 marzo la decisione definitiva.
Sono profondamente addolorato e, come tu ben sai (il riferimento è al sottoscritto, ndr) , ho cercato in ogni modo di trattenerlo. Non esagero quando dico che Riccardo Leonelli è stato il migliore direttore artistico che il Terni Film Festival abbia mai avuto, anche perché aveva il profilo ideale: ternano, con grandi competenze, autorevolezza, popolarità, grandi doti organizzative e una straordinaria capacità di coinvolgere i giovani. L’edizione 2021, pur faticosissima, è stata in assoluto la più bella e la più riuscita, e questo è sotto gli occhi di tutti.
La sua lettera a San Valentino è molto bella e onesta, a tratti anche commovente, perché è proprio insieme che abbiamo iniziato ad interessarci al santo patrono, quattordici anni fa, con il festival StraValentino che lui stesso cita nella lettera. Fu una sua idea che io raccolsi con entusiasmo: dopo aver organizzato insieme la prima edizione, però, anche in quel caso lui scelse di abbandonare il festival, e io l’ho portato avanti per sette anni con quelle stesse persone che oggi stanno animando il “Valentine Fest” e collaborano con lui, come Stefano de Majo, i fratelli Cordeschi, Alban Guillon.
Mi dispiace molto, invece, che nell’intervista a Terninrete abbia rilasciato dichiarazioni totalmente fuorvianti, che non corrispondono assolutamente a verità.
Non c’è stata alcuna divergenza artistica né organizzativa, né tantomeno “compromessi” ai quali Riccardo sarebbe stato costretto a scendere per continuare a dirigere il festival.
Non ci sono assolutamente punti di vista agli antipodi, anche perché se così fosse stato non lo avrei certo nominato direttore artistico del festival che organizzo da 17 anni!
Al contrario, io e Riccardo abbiamo una totale identità di vedute sotto il profilo artistico, e un profondo affiatamento sotto il profilo organizzativo.
I problemi che abbiamo avuto durante l’organizzazione del festival sono stati di carattere esclusivamente emotivo, dovuti all’enorme pressione cui siamo stati entrambi sottoposti, e anche alla mancanza di filtri che la nostra amicizia ha.
In questi mesi ho offerto a Riccardo la totale libertà editoriale e tutte le garanzie che mi ha chiesto. D’altra parte sono certo che la maggior parte dei problemi sono stati dovuti al pochissimo tempo che abbiamo avuto a disposizione per organizzare l’edizione 2021 , di fatto tre mesi, come ha scritto lui stesso nella lettera, a fronte dei 12 abituali.
Capisco però che, come Riccardo scrive nella Lettera, lui non se la senta di andare avanti. Perché la direzione dei festival è un impegno comunque molto gravoso e di totale volontariato.
Lo confesso: per dieci anni, ogni anno, ho ripetuto: “Questa è l’ultima edizione che dirigo, mai più!”.
Ogni anno fare il festival significa prendersi l’esaurimento nervoso. Anche se poi si è sempre ripagati dall’entusiasmo che vediamo nella gente e dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante per la città.
Ed è anche il grande amore di Riccardo per la sua città, che mi ha portato a offrirgli la direzione artistica del Festival.
Non lo biasimo per questo suo abbandono, e gli resto infinitamente grato per quello che ha fatto. Perché tutta la sofferenza che abbiamo vissuto non toglierà nulla all’enorme e bellissimo lavoro che abbiamo svolto insieme.
Capisco che Riccardo sta attraversando una fase delicata, lo rispetto. Spero di ritrovarlo presto. Nuove sfide ci aspettano entrambi. Riccardo si paragona a Don Chisciotte ma a me non piace molto come modello perché non piace l’idea di combattere contro i mulini a vento perché li scambio per mostri giganti preferisco piuttosto identificarmi in Brancaleone perché mi lancio sempre in grandi imprese pure con mezzi assolutamente inadeguati e con gente guidata più dalla passione che dalle competenze specifiche. Con Riccardo questa armata Brancaleone ha avuto un comandante vero, un professionista importante del cinema e questo ci ha fatto fare davvero un salto di qualità enorme e spero che non si torni indietro. Spero anche, in un modo o nell’altro, che si riesca ad andare avanti con questo stesso entusiasmo e questa stessa professionalità e spero di ritrovare presto Riccardo.
Terni Film Festival Popoli e Religioni, Riccardo Leonelli lascia la carica di direttore artistico, “divergenze con la direzione di ISTESS”
Terni Film Festival, bilancio lusinghiero. L’Istess conferma al 200% Riccardo Leonelli nella carica di direttore artistico, l’attore e regista ternano non scioglie la riserva