La scossa di terremoto che questa notte si è avvertita forte in molte zone al confine fra le regioni Umbria, Marche e Lazio, non rappresenta altro che la ripresa di una sequenza sismica che non si è mai esaurita.
A sostenerlo è il geologo dell’Università di Camerino, Emanuele Tondi che ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook.
Secondo Tondi ” La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata 3 anni fa, il 24 agosto 2016 e culminata a fine ottobre dello stesso anno. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che non era per nulla terminata.
Negli ultimi 3 mesi – aggiunge il geologo – come nei mesi precedenti, si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga.”
Rispondendo a varie domande che gli venivano poste e soprattutto a una e cioé quante possibilità ci sono che si verifichino scosse forti, il geologo Tondi ha risposto: ” la probabilità di forti aftershocks a 3 anni dall’evento principale è molto bassa, ma c’è. Anche quello di questa notte era un evento con una bassa probabilità che si verificasse… eppure.” Insomma, rassicurante, ma non troppo.