La biblioteca comunale di Avigliano Umbro ospita, fino al 2 giugno, la mostra d’arte Contemitiva “Primus Clamor” di Francesco Rosati in arte Esco Rosa. Il giovane artista, classe ’96, spiega il significato del termine Contemitivo, accomunando l’artista contemporaneo all’essere primitivo che creava le sue opere trasformando tutto ciò che lo circondava per un’esigenza istintiva, ma lo spazio dell’uomo si è evoluto e di conseguenza anche le sue risorse e la sua consapevolezza. Primus Clamor tradotto dal latino significa il primo urlo, è un’esplosione dall’abisso primordiale, un grido che trascende la dimensione materiale per elevarsi ad una più spirituale, è un ritorno al sentiero selvaggio, allo scavare per trovare una verità interiore. Come il gemito di un bambino che nasce o una ferita che si apre per liberare l’anima. L’obiettivo è quello di trasformare diversi materiali naturali e industriali, scarti e rifiuti, fondendoli in un unico scheletro per realizzare nuovi corpi primordiali, reinterpretando la struttura come nel processo della stilizzazione neolitica, quasi a ricostruire memorie di una nuova civiltà o una testimonianza che anticipa il destino dell’arte nei prossimi secoli. Un’indagine che entra in connessione con le cose intorno a noi, una meditazione che si immerge in un ignoto universo nero, attraverso un’esplorazione visiva ed un vasto inventario materico. Le opere invadono lo spazio come una tribù selvaggia, dove forme assenti e oscure presenze materiche generano misteriose prospettive tridimensionali, attraverso il movimento dell’osservatore che potrà interagire con le opere e lo spazio, in una macabra atmosfera primordiale. “Una bella iniziativa di un giovane artista in un luogo che sta tornando a vivere – commenta il vice sindaco di Avigliano Umbro Daniele Marcelli – e che stiamo puntando a riaprire settimanalmente per dare uno spazio ai giovani e a tutti i cittadini. Un luogo – aggiunge – di scambio, di cultura e di crescita per tutti. Una mostra da non perdere e che vuole rappresentare un istinto primitivo con uno sguardo contemporaneo”.