Ieri pomeriggio il senatore del Partito Democratico Walter Verini ha presentato una interrogazione al ministro dell’interno, prefetto Matteo Piantedosi, sull’operato del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.
Verini ha ricordato alcuni degli episodi più clamorosi che hanno portato Bandecchi all’attenzione dei media nazionali, dalla tentata aggressione nell’aula del consiglio comunale fino agli sputi a un cittadino. Comportamenti che, secondo il senatore Pd “hanno messo a rischio la coesione sociale in quella città, la convivenza civile e la stessa agibilità democratica in una città di forti tradizioni democratiche e civili come Terni e l’agibilità dello stesso consiglio comunale. Questo sindaco che si chiama Stefano Bandecchi ha violato ogni regola democratica costringendo alcuni consiglieri comunali a presentare denunce per minacce e intimidazioni ricevute”.
Verini ha ricordato poi che la stessa assemblea legislativa dell’Umbria, all’unanimità ha approvato una mozione di censura nei confronti dell’operato di Bandecchi. Ha poi definito “inquinante” per la democrazia la presenza di Bandecchi aggiungendo “mi dispiace che la destra che lo ha combattuto in questo anno abbia, nei giorni scorsi, stretto un accordo politico per le regionali con questo personaggio e il suo movimento”. In proposito Verini ha espresso solidarietà ai consiglieri Orlando Masselli e Cinzia Fabrizi che hanno lasciato Fratelli d’Italia non essendo d’accordo con questa nuova alleanza. Inoltre Verini ha parlato di conflitto di interessi nella vicenda stadio-clinica.
Il ministro Piantedosi ha risposto: “Preciso subito che rispetto all’alterco del 5 settembre scorso nei pressi del palazzo municipale fra il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e un opinionista sportivo locale non risultano, ad oggi, essere state presentate denunce o querele da parte degli interessati. Per quanto attiene i casi in cui lo stesso sindaco è stato fatto oggetto di esposti e querele alla competente procura della repubblica per reati quali violenza, minacce, oltraggio a un corpo politico, su questi si attendono gli esiti degli accertamenti dell’autorità giudiziaria competente, prima dei quali non è possibile fare ogni altra eventuale e consentita valutazione. Io comunque assicuro – ha concluso il ministro – che ogni situazione concernente la possibile sussistenza di cause ostative all’esercizio del mandato amministrativo da parte di amministratori locali è normalmente e puntualmente oggetto da parte del ministero dell’interno anche per il tramite delle competenti prefetture”.