La presentazione del Premio san Valentino 2026 c’è stata martedì 18 novembre presso il Salone Bazzani del PalaSì!, un momento che segna l’avvio di un percorso di rinnovamento pensato per restituire al Santo Patrono un ruolo centrale nella vita culturale e civile della città.
L’obiettivo è chiaro: riportare il Premio al suo autentico significato, favorendo una visione condivisa che metta al centro i valori valentiniani e superi quei personalismi che negli anni ne hanno limitato la piena espressione. Il nuovo corso, guidato da Sauro Pellerucci con l’associazione Io Sono Una Persona Per Bene, punta a costruire un clima di rinnovata armonia intorno alla figura del Santo, restituendo a Valentino la centralità che merita.
Durante la serata, patrocinata da Comune di Terni, Provincia di Terni e Diocesi di Terni-Narni-Amelia è stato sottolineato come la forza del rilancio risieda nella volontà della città di ritrovarsi in un progetto condiviso, in grado di unire e valorizzare l’intera comunità.
Molto apprezzato il cortometraggio curato da Folco Napolini, che ha ripercorso i quasi sessant’anni di storia del Premio, ricordando le tante personalità che ne sono state protagoniste e dedicando un omaggio sentito ad Agostino Pensa, promotore della prima edizione nel 1969. Il filmato ha riportato al centro la memoria della comunità, mostrando quanto il Premio abbia rappresentato nel tempo per Terni.
Nel corso dell’incontro è stato presentato anche il programma dell’edizione 2026, in calendario il 5 e 6 febbraio all’interno degli Eventi Valentiniani. Un appuntamento che vuole essere un’occasione per recuperare e rafforzare il legame tra la città e il suo Patrono, valorizzando il patrimonio culturale che da sempre accompagna la tradizione valentiniana.
Il PalaSì! diventa così il luogo simbolico da cui riparte un progetto che mira a dare alla città una narrazione unitaria e positiva, lontana dalle divisioni e orientata alla collaborazione fra persone, istituzioni e realtà cittadine, per restituire il senso autentico del Premio e della sua storia. Una Terni che sceglie di lavorare insieme, riconoscendo in San Valentino non solo un riferimento religioso, ma un elemento identitario che unisce e ispira, rafforzando il senso di comunità.













