Il suo parere se lo contendono tutte le televisioni e i giornali. Il parere del professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’università di Padova, è tenuto in massima considerazione. E’ considerato uno dei maggiori esperti sul covid-19 che ha martoriato soprattutto le regioni del Nord, dalla Lombardia, al Piemonte, all’Emilia Romagna, al Veneto. Al suo Veneto che ha provveduto a salvare con le sue raccomandazioni. Lo ha salvato quando ha consigliato al governatore Luca Zaia di fare uno screening a tappeto sulla popolazione di Vo’ Euganeo dove è scoppiato uno dei primissimi focolai di quella che si sarebbe rivelata una pandemia.
Tanto per dire, il prof. Crisanti è contrario alle riaperture generalizzate. Secondo lui il 4 maggio non ci sono le condizioni per farlo.
Un cervello in fuga, Crisanti. In fuga anche dall’Umbria, da Terni, anche se con Terni ha mantenuto un legame particolare.
Andrea Crisanti è ricercatore, nei primi anni 2000 dell’Università di Perugia, facoltà di medicina e chirurgia, specializzato in malattie infettive. All’Imperial college di Londra sviluppa un progetto sulla malaria. Il prof. Crisanti propone all’università di Perugia e alla città di Terni che lo accoglie, fra il 2003 e il 2004 un progetto per realizzare proprio a Terni un centro di ricerca sulla malaria. Tanto che fu sottoscritto dall’allora giunta Raffaelli, nel 2005, regione Umbria (Lorenzetti) e dall’Università di Perugia (rettore Bistoni) un accordo di programma che prevedeva da parte del comune di Terni il sostegno a questo progetto del professor Crisanti finanziandolo per 1 milione e 200 mila euro: due tranches di finanziamenti, 500 mila e 700 mila euro. Poi però tutto si bloccò dopo la scadenza del mandato del rettore dell’ateneo perugino Bistoni e il professor Crisanti ha guardato altrove, Inghilterra, Svizzera, Germania fino ad approdare all’università di Padova.
Una volta tanto però, va detto, la politica la sua parte l’aveva fatta, soprattutto il comune di Terni che aveva deciso di investire una somma ingente sul progetto del prof. Crisanti.
Il professor Crisanti con Terni ha continuato a mantenere, comunque, un rapporto, visto che è proprio lui che coordina il progetto italo-britannico “Polo GGB” che si propone di modificare i geni della zanzara portatrice della malaria in modo da comprometterne la capacità riproduttiva.
In particolare il Polo GGB è protagonista di una cruciale fase di sperimentazione nell’ambito del progetto Target Malaria. Le camere climatiche del Laboratorio di Ecologia e Genetica di Terni ospitano zanzare Anopheles (quelle portatrici della malaria) per testare la nuova tecnologia gene drive “double sex”.
L’intervista al professor Crisanti è stata realizzata nel giugno del 2017 da Claudia Sensi in occasione dell’open day del laboratorio di genomica, genetica e biologia della facoltà di medicina e chirurgia a Terni.