E’ durata pochi mesi l’avventura di Federico Ricci alla guida di FARMACIA TERNI. Lui stesso ha oggi annunciato che andrà a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto della presidente della giunta regionale, Donatella Tesei. Ruolo che ricoprirà dal mese di gennaio. Pertanto si è dimesso dall’incarico.
Sono stati 10 mesi intensi in cui Ricci ha compiuto un miracolo, quello di trasformare un’azienda sull’orlo del default in un’azienda di prospettiva.
“Un’azienda – ha detto Ricci – che aveva un debito incagliato con i fornitori di 2 milioni di euro cui non riusciva a fare fronte, per questo motivo la merce scarseggiava negli scaffali delle farmacie, aveva mezzo milione di euro di debito con le banche, banche che ci chiedevano di rientrare dal debito e avevamo solo 100 mila euro in cassa. Vi rendete conto dunque che la situazione a livello finanziario era difficilissima se non disperata. Nello stesso tempo, nei primi 43 giorni, eravamo stati capaci di perdere 9 mila clienti (quasi l’8% del fatturato).”
Se non fosse intervenuta la ricapitalizzazione del Comune di Terni con 615 mila euro probabilmente la partita era già persa in partenza.
“In questi mesi, invece, il fatturato è aumentato del 4,5%, sopra qualsiasi media di settore, abbiamo conquistato 4.500 clienti nuovi, abbiamo azzerato il debito con le industrie, abbiamo azzerato il debito con le banche, in via di azzeramento (il prossimo marzo) il debito con i fornitori. Sembra un sogno – ha detto Ricci – ma ce l’abbiamo praticamente fatta. Presenteremo, a marzo, un’azienda a debito zero. Abbiamo liquidità per 500 mila euro. Il costo del personale siamo riusciti a riportarlo al 23,7% del fatturato, dato vicinissimo all’obbiettivo del 2021 del piano industriale. Anche la redditività dell’azienda è vicinissima all’obbiettivo che ci eravamo riproposti di raggiungere nel 2021. Questa redditività ci permetterà di chiudere in utile il 2019. E questa è un’altra notizia importante perché noi pensavamo che fosse un anno di transizione. Questa rinnovata forza ci permette di iniziare il processo di rivisitazione delle nostre farmacie rifacciamo le insegne, rifacciamo la parte di entrata delle farmacie. In tutto questo abbiamo trovato anche il modo di fare iniziative sociali importanti: il paniere sociale con benefici per 25 mila euro ai cittadini, gli sconti del 40% praticati nel mese di agosto, i gazebo in piazza per la misurazione gratuita della pressione arteriosa e della glicemia, l’inserimento del terzo infermiere, il passaggio dalla plastica alla carta degli shopper. Così abbiamo fatto risparmiare all’azienda 75.000 euro all’anno. Tutti questi numeri sono stati certificati dal collegio sindacale.”
“Non è stata una operazione di finanza straordinaria – ha detto Ricci – abbiamo toccato tutti gli ambiti della vita aziendale tanto da ottenere questi risultati. Abbiamo fatto una spending review feroce, risparmiando su tutto.”
“Ma non saremmo qui – ha detto ancora Ricci – se Banca Intesa ci avesse revocato il fido da 500 mila euro, pienamente utilizzato, come ci meritavamo; se i nostri fornitori non ci avessero concesso un piano di rientro del debito di 2 milioni di euro, non saremmo qui oggi; se non avessimo saputo, grazie ai nostri dipendenti, rovesciare il conto del fatturato da -8% a +4,5%, non saremmo qui oggi; se non avessimo saputo contrarre il costo del personale, così tanto, non avremmo questa redditività; se non si fosse riannodato il rapporto di affetto con la città, non saremmo qui oggi. Viviamo di 1 milione di scontrini, frutto delle scelte di acquisto dei ternani. Se i ternani non ci avessero scelto 1 milione di volte, non eravamo qui oggi.”
“Sento di aver assolto a tutti gli obbiettivi del mio mandato – ha detto Ricci – lascio un’azienda in salute sotto il profilo finanziario, patrimoniale ed economico e per il futuro – anche senza di me – la strada è tracciata perché c’è un piano industriale molto solido.” Infine Ricci (che è perugino) ha detto di essersi “sentito adottato dai ternani, a Terni mi sono trovato benissimo e in Regione, per quanto possibile, cercherò di rappresentare le istanze di questa città.”
“Sono stati momenti particolarmente difficili quando abbiamo deciso di ricapitalizzare Farmacia Terni perché non era scontato l’esito – ha affermato il sindaco di Terni Leonardo Latini – e abbiamo ricevuto tante critiche per questa scelta perché c’era chi ci diceva che avremmo dovuto comunque vendere, che non ci sarebbero stati una speranza e un futuro per questa azienda e invece, numeri alla mano, sembra che abbiamo avuto ragione. Sinceramente credo che le farmacie, così come sono state pensate, stanno svolgendo un ottimo servizio sociale per la città.”
“Non ci saremmo aspettati questi risultati in così poco tempo – ha detto il sindaco Latini – abbiamo un’azienda rilanciata e in salute e adesso dobbiamo essere bravi a mantenerla tale.”
Quanto al successore di Ricci, il sindaco non esclude una soluzione ponte: ” vediamo se per il 27 dicembre ci sarà un nome. Certo – ha detto Latini – l’evento imprevisto (la chiamata della Tesei, ndr) e il periodo natalizio, non aiutano; quindi avremo , o una soluzione ponte, o , se ci sono i margini, una soluzione di lungo respiro, vedremo nei prossimi giorni; andremo avanti, comunque, nel segno della continuità.”
Intanto il Natale è stato inaugurato anche nelle farmacie comunali, per la prima volta, con lo stesso stile in tutte. Ci saranno delle campagne, uguali in tutte le farmacie, gli addobbi saranno gli stessi in tutte le farmacie.
Il resyling, per il momento, ha riguardato la sala vendita della farmacia di Corso Tacito e l’insegna della stessa farmacia. La farmacia di Corso Tacito è la prima di altre 5 sedi che verranno restaurate. Saranno intese, le 9 farmacie comunali, come farmacie di quartiere.