Hanno in serbo nuove sorprese le ricerche archeologiche condotte, su concessione ministeriale, a Campo della Fiera di Orvieto dall’omonima Associazione Onlus.
“Il santuario federale degli Etruschi non cessa di stupire – annuncia Simonetta Stopponi, Direttore dello scavo – recentissima è la conferma dell’esistenza di un ulteriore tempio nell’area sacra di Campo della Fiera di Orvieto. Trincee esplorative hanno infatti confermato l’individuazione di una grande struttura segnalata dalle prospezioni geomagnetiche condotte nel 2020. La nuova costruzione prospetta la Via Sacra del luogo di culto affiancandosi al tempio C e all’edificio E e fronteggiando il recinto del tempio A. Salgono pertanto a sei i monumenti templari finora presenti nel santuario dedicato al dio ‘Voltumna’, l’etrusco ‘Veltune’, una delle manifestazioni della somma divinità degli Etruschi, Tinia. Alla pluralità delle strutture sacre, che testimoniano inequivocabilmente l’importanza del sito, si sommava la pluralità degli dei, ciascuno con la propria sfera di competenze, ai quali si rivolgevano i fedeli lasciando cospicui doni. Il nuovo tempio verrà scavato nella campagna prevista per il prossimo agosto, purtroppo ridotta nel tempo e nel numero dei partecipanti a causa delle necessarie restrizioni dettate dalla diffusione del Covid e dai diminuiti finanziamenti che la pandemia ha convinto ad indirizzare soprattutto agli aiuti umanitari giustamente promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che sempre si è dimostrata sensibile al locale patrimonio dei beni culturali”.
Come è noto, i risultati finora ottenuti sono di grandissimo interesse e documentano l’importanza storica di un luogo che dal sesto secolo a.C. fu sede del santuario federale etrusco, chiamato dagli Etruschi “Il luogo celeste” e dai Romani Fanum Voltumnae. Il sito venne ristrutturato in età romana e continuò a vivere in epoca cristiana e medievale, fino al XV secolo. Nelle precedenti campagne di scavo i lavori hanno messo in luce edifici sacri etruschi, depositi votivi con frammenti di statue, ceramiche greche offerte al santuario, due complessi termali, mosaici romani e tombe cristiane. Nell’area circostante il grande tempio etrusco ubicato alla quota più alta dell’area, sono emerse le strutture di un portico e di fontane. Sono stati inoltre scoperti i resti del convento e della chiesa di San Pietro in vetere, l’unica esistente presso il Ponte del Sole dove avvenne l’incontro tra il Papa e il Corporale portato da Bolsena. Il convento e la chiesa vennero costruiti sopra una grande e lussuosa dimora romana, sede degli incontri ufficiali che annualmente avevano luogo presso il santuario.