“C’è voluto l’avvento dell’industriale Garrone (ERG) per subire l’insulto di una mega insegna apposta su un simbolo dell’architettura del primo Novecento, collocato a Galleto, a due passi dalla Cascata delle Marmore. Si tratta di una magniloquente palazzina progettata quasi un secolo fa da Cesare Bazzani a servizio del nascente polo idroelettrico.”
Lo sottolinea , in una propria nota, Italia Nostra , che aggiunge,”n
é ENEL, né Endesa, né E.On, pur ampiamente disattenti sullo stato dei propri immobili, pur dimentichi dell’esistenza di obblighi di tutela dei corpi idrici, si erano permessi di toccare lo storico edificio. E chi in passato lo fece, come la Società Terni, mostrò ben altra misura e classe. Ma è questione di stile: forse qualcuno ha scambiato Galleto per una stazione di servizio.
Così, contro i richiami architettonici al classicismo, contro il nitore dei marmi, contro l’equilibrio estetico complessivo di un patrimonio comune, è ora visibile l’insegna di famiglia del nuovo ‘padrone’ delle Marmore. Si intende che chi avesse autorizzato un simile scempio, si commenterebbe da solo.”
“Il fatto che Garrone abbia riversato alla E.On 950 milioni di euro per la concessione idroelettrica –che peraltro doveva già essere posta a gara da anni- conclude Italia Nostra – non autorizza comunque iniziative del genere.”