“Rendere note le valutazioni effettuate dalla Giunta regionale rispetto all’operato dei direttori generali della sanità nel periodo 2019-2021, così come richiesto dalla legislazione vigente”.
E’ quanto chiedono all’Esecutivo di Palazzo Donini, attraverso un’interrogazione a risposta scritta, i consiglieri regionali del Partito Democratico Fabio Paparelli, Simona Meloni e Michele Bettarelli.
“Riteniamo – spiegano gli esponenti del Pd – che i cittadini umbri abbiamo il diritto di conoscere le pagelle di chi amministra un settore fondamentale come quello della sanità o il perché non si è dato seguito a tale adempimento di legge. Quali e quanti obiettivi siano stati raggiunti o meno in questi ultimi anni, tanto più, tenuto conto che in questi ultimi due anni il sistema sanitario ha maturato oltre 84 milioni di debiti, nonostante i trasferimenti straordinari dello Stato assegnati per la gestione dell’emergenza sanitaria Covid e che la sanità pubblica è al collasso con liste di attesa interminabili”.
“Le normative regionali e nazionali – aggiungono i consiglieri Pd – impongono la verifica annuale degli obiettivi raggiunti dai direttori delle Aziende sanitarie e ospedaliere, anche in ragione dei premi di produttività da assegnare, e il mancato raggiungimento degli stessi, in termini di obiettivi di salute e assistenziali, costituisce un grave inadempimento contrattuale tanto da comportare la decadenza automatica degli stessi”.
“Come noto – scrivono ancora Paparelli, Meloni e Bettarelli – ai direttori vengono assegnati annualmente obiettivi relativi a performance gestionali, alla qualità dei servizi, alla produttività delle aziende ed al conseguimento dell’equilibrio economico-finanziario aziendale. Se ci limitassimo a valutare anche solo quest’ultimo fattore, visti i conti del preconsuntivo 2021 che hanno accertato oltre 84 milioni di euro di disavanzo a carico delle aziende sanitarie regionali, dubitiamo che le valutazioni a carico dei quattro direttori allora in carica siano particolarmente brillanti. E forse i ritardi o le mancanze del loro operato potrebbero creare qualche imbarazzo di troppo”.
“Peraltro chi oggi è a capo della sanità regionale, ovvero il dottor Massimo D’Angelo, e ha imposto di recente il piano di rientro alle stesse aziende oltre che il blocco delle assunzioni, fino a qualche mese fa era uno dei direttori sanitari che hanno contribuito a creare lo stesso buco di bilancio. Questo aspetto non può essere di certo considerato un elemento che gioca a favore di un rilancio della sanità umbra nel suo complesso”.
“Per questo – concludono i consiglieri regionali Pd – riteniamo prioritario che la Giunta regionale su questi temi faccia al più presto chiarezza e renda noto se ha mai valutato i direttori e quale eventualmente il giudizio assegnato all’operato di questi manager della sanità pubblica”.