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“La crisi che attanaglia i nostri giorni non accenna ad allentare la morsa, i risultati delle ricerche e la nostra esperienza quotidiana ci dicono che il lavoro, espressione della dignità umana, è ancora un miraggio per troppe persone e tanti nuclei famigliari vivono in estreme ristrettezze economiche e in condizioni, a volte, intollerabili; c’è chi dice che c’è una crescita dell’occupazione ma gli addetti ai lavori rilevano che la provincia ternana è quella che in Italia ha registrato l’aumento più alto della cassa integrazione , nel 2015 rispetto al 2014; la Caritas ed altre lodevoli istituzioni benefiche confermano che si rivolgono ad esse non solo gli immigrati ma anche nostri connazionali ridotti allo stremo”.
E’ uno dei passaggi più importanti del pontificale di San Valentino, di Mons. Giuseppe Piemontese. Il vescovo ha parlato difronte a una cattedrale gremita. In prima fila le autorità civili e militari. Fra gli altri, erano presenti il senatore del PD, Gianluca Rossi, la vice presidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, anche lei del PD, la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, il sindaco e presidente della provincia di Terni, Leopoldo Di Girolamo; presenti anche numerosi sindaci dei comuni della diocesi Terni-Narni-Amelia. Per la circostanza è tornato a Terni, l’ex Prefetto, Gianfelice Bellesini, seduto accanto al suo successore, Angela Pagliuca. Presenti anche i vertici dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia, dei vigili del fuoco, della polizia penitenziaria.
Mons Piemontese ha rivolto un monito alla politica:
“Sembra che in ambito legislativo, governativo e amministrativo si dedichi attenzione esagerata ad affrontare tanti problemi non propriamente prioritari ma non si affronta con decisione e la dovuta attenzione il problema basilare del lavoro, della famiglia e delle prospettive future dei nostri giovani, che sembrano sempre più condannati all’emigrazione o all’inerzia, anticamera del degrado civile e morale. E ciò al sud, al centro e pure al nord.”
“Nel breve tempo di permanenza – ha aggiunto Mons.Piemontese – in questo territorio devo confessare che faccio fatica a comprendere la causa vera che impedisce alla nostra città di emergere da una bassa pressione in cui si trova appesantita nella Conca. Progetti innovativi e utopie su un futuro diverso vengono richiamati qua e là, da alcune menti illuminate, ma manca una passione-corale-di popolo, proiettato verso un futuro diverso e migliore.”
“La battaglia per le Acciaierie, pur denotando una compattezza della città verso il proprio gioiello, non ha portato alla convinzione che si è trattato di un ulteriore campanello d’allarme. Né si è avviato nel contempo la riflessione su progetti alternativi, non monocolturali, per questa città. Manca un vero dibattito corale culturale e politico sul futuro, che non sia solo di parte e a breve gittata.”
“Il prossimo rinnovo degli organismi statutari di importanti Istituzioni della città – ha concluso il vescovo – è una opportunità da cogliere per unire le forze e promuovere una opportuna verifica e confronto su come valorizzare il patrimonio di persone, di esperienze e di sostanze della collettività intera, ricercando punti di incontro e convergenze per individuare e promuovere in maniera disinteressata il bene del territorio. Mi auguro che ognuno si adoperi a cercare e promuovere ciò che unisce e a rigettare ciò che divide.”
Nel corso della celebrazione, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo , a nome di tutti i cittadini, ha rinnovato al santo patrono “la devozione, accendendo la lampada votiva”. “Con questo simbolico gesto – ha aggiunto Di Girolamo – esprimiamo l’amore che tutti i ternani hanno per Te”.