L’Umbria, come tutte le altre regioni, è in attesa del giudizio sui dati settimanali relativi alla diffusione del virus Covid 19 con relative conseguenze sullo stress cui sono sottoposti gli ospedali (dal tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari a quello delle terapie intensive , al numero di accessi al pronto soccorso per sintomi Covid , all’ormai famoso indice RT, l’indice di trasmissibilità del virus). Tutti dati, questi che insieme ad altri (in totale sono 21) determinano la fascia in cui una Regione viene collocata. (verde, gialla, arancione, rossa)
A decidere una “cabina di regia” composta dal Ministero della salute, dall’istituto superiore di sanità e dalle regioni stesse.
La riunione che solitamente si tiene di venerdì è slittata di oltre 48 ore perché i dati delle regioni sul monitoraggio settimanale non erano pronti o erano incompleti. Si dovrebbe tenere oggi pertanto oggi si conoscerà la nuova mappa della colorazione dell’Italia.
I numeri dell’Umbria spaventano e la nostra regione è una di quelle a rischio cambio di colorazione. Potrebbe cioè passare dal giallo all’arancione.
Nel caso ciò dovesse accadere (e speriamo di no) le restrizioni aumenteranno per gli spostamenti e per bar e ristoranti.
Infatti nell’area arancione sono vietati gli spostamenti sia in entrata che in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di studio, lavoro, , salute e necessità. Inoltre è raccomandato di evitare il più possibile gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune di residenza.
Per bar e ristoranti ci sarebbe la chiusura 7 giorni su 7. L’asporto sarebbe consentito fino alle ore 22, per le consegne a domicilio non vi sarebbero restrizioni.
Restano valide tutte le altre misure già previste per l’area gialla.
Intanto i medici lanciano l’allarme.
“Considerando i dati di questa settimana – ha detto il professor Filippo Anelli presidente della federazione degli ordini dei medici – come andamento tipo e se li proiettiamo senza prevedere ulteriori incrementi, la situazione fra un mese sarà drammatica e quindi bisogna ricorrere subito a una chiusura totale. O blocchiamo il virus – ha aggiunto Anelli – o sarà il virus a bloccarci perché i segnali ci dicono che il sistema sanitario nazionale non tiene e anche le regioni ora gialle presto si troveranno nelle stesse condizioni delle aree più colpite. Con la media attuale – ha preannunciato il professor Anelli – fra un mese arriveremo a ulteriori 10 mila decessi”.
UMBRIA IN AREA ARANCIONE
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