La Juventus si è presentata regolarmente in campo questa sera all’Allianz Stadium per affrontare il Napoli. Anche la squadra arbitrale capitanata dal romano Doveri era in campo ad attendere, ma era del tutto chiaro che sarebbe stata un’attesa inutile perché il Napoli, rimasto a casa, non si sarebbe mai presentato. A termini di regolamento, dunque, sarà 3-0 per la Juventus , a tavolino.
“Le norme sportive sono chiare: chi non si presenta, va incontro a sanzioni disciplinari. Il giudice sportivo si esprimerà domani”, ha commentato il presidente della Juventus Andrea Agnelli.
“Non ho paura per carattere, dico che è un buon protocollo – ha aggiunto – e viviamo una situazione atipica, non dobbiamo gestire solo un campionato ma la vita sociale: però sono sereno sul fatto di completare la competizione da qui alla fine dell’ anno”.
“La Asl non interviene se tutti i passaggi del protocollo vengono rispettati. Se lo fa vuole dire che c’ è stata qualche inosservanza, che non è stato seguito meticolosamente il protocollo che è chiaro e noi – ha aggiunto Agnelli – appena abbiamo saputo della positività di due persone del gruppo-squadra abbiamo immediatamente richiamato la squadra e ci siamo isolati per metterci in bolla e, quindi, per permetterci di venire allo stadio a giocare la partita”.
Proprio sulle regole, però, lo scontro è totale. Il motivo del contendere è chi deve decidere e cosa decidere.
“Il Comitato Tecnico Scientifico richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità della Asl competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori”. Dunque le autorità sanitarie di Napoli, alla luce del boom di contagi in Regione, hanno fatto il loro dovere.
E invece no.
Per il calcio le regole già varate con l’ok del Comitato Tecnico Scientifico non sono derogabili: con due positivi nel gruppo-squadra e il resto dei tamponi ok a 48 ore dal match si deve giocare. E infatti dalla Lega nonostante il Napoli abbia ricevuto una nuova lettera della Asl che confermava il divieto alla trasferta a Torino per arginare il pericolo di un eventuale focolaio (come successo al Genoa), non è arrivata alcuna apertura. Anzi: nessun rinvio, la partita si può e si deve giocare come da calendario.
“Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività” ha infatti ribadito la Lega. Un precedente che adesso però rischia di mettere tutti contro tutti: autorità sanitarie che devono contenere i contagi e quindi applicare le restrizioni locali e nazionali già previste, e il calcio che pensava di avere il suo regolamento da osservare e ora si trova a fare i conti con un ostacolo
imprevisto.