Un’impresa titanica quella portata a termine in circa cinque mesi dal Maestro Franco Bellardi. Per la chiesa vecchia di Santa Maria Maddalena a Colli sul Velino, infatti, ha realizzato due grandi tele ad acrilico: “Maria Maddalena incontra Gesù” di due metri per quattro e “Maria Maddalena e la Crocefissione” di due metri per tre.
“Questo è un lavoro che parte da vent’anni fa – ha spiegato Bellardi – il mio pensiero sulla Maddalena parte da lontano perché il fascino della complessità della Maddalena è unico, non esiste, credo, santo che abbia la presenza né l’umanità, anche quasi fisica di questa donna. Tutto questo affascia un artista, per cui aspettavo il momento per poter realizzare questo sogno. Finalmente è arrivato un gruppo di cittadini che hanno messo i soldi per le spese vive e io ho potuto cominciare, cinque mesi fa, questo lavoro con una serie di bozzetti, pensieri, riflessioni sulla Maddalena che avevo un po’ conservati, un po’ fatti in questi ultimi tempi. Credo di aver fatto, spero di aver fatto, una cosa anche abbastanza nuova, quasi filmica, quasi pagine di libri, quasi quasi una cosa da sfogliare, da vedere, da interpretare, da meditare. Perché bisogna sfatare questa convinzione che la Maddalena fosse una peccatrice. A me, comunque, non avrebbe dato nessun fastidio perché, peccatrice o no, è stata quella che ha sentito e subito maggiormente, in quanto proprio donna, il fascino di Gesù ed ha seguito le sue parole”.
“È proprio il fatto che fosse donna e che l’avesse seguito – ha aggiunto l’artista e giornalista Gaetano Fiacconi – che ha poi generato questo fraintendimento. Era troppo ardita e probabilmente era una donna ricca, probabilmente per questo si è potuta permettere di fare questa scelta, quindi ancora più malvista. Immaginiamoci la cultura dell’epoca, assolutamente maschilista, la donna ricca che segue il Maestro, probabilmente questo ha ingenerato il fraintendimento sul suo peccato.”
Quella di Franco Bellardi è una narrazione vibrante dove il colore, protagonista, indaga il mistero della Maddalena che inquieta e affascina, con una sovrapposizione di significati. Gli accenti espressi, spesso con una vitalità espressionistica, offrono molteplici possibilità di inoltrarsi in dimensioni profonde, in infinite strade da seguire. Esplorando lo spazio delle opere, i piani che si intersecano, la relazione tra dimensione reale e dimensione onirica, si delinea un figurativo che rivela uno sguardo introspettivo ed emotivo. Franco Bellardi attraverso la sua arte riesce a far emozionare.
“Ho fatto delle riflessioni osservando le opere – ha affermato Gaetano Fiacconi – e contestualizzandole in un percorso che Bellardi ha fatto dal 1989 a Colli sul Velino con l’arte sacra. Ha iniziato con l’Annunciazione ed è arrivato oggi a questa grande manifestazione della sua arte e di questa santità attraverso le figure. La prima riflessione è quella di un filo comune, di un filo rosso, in queste opere che è il cielo. Ho azzardato una similitudine con i cieli di Perugino che in qualche modo irradiano di santità le figure. Quindi questa santità che arriva dall’alto, una sanità che ci sovrasta, ma che allo stesso tempo è strettamente legata alla nostra umanità e al nostro essere terreni, infatti tutte le figure che Bellardi rappresenta sono radicate nel paesaggio, nella terra del quotidiano, negli oggetti del quotidiano. Un cerchio fra cielo e terra che trova nella sanità, così vicina, una realizzazione di luce e di speranza”.
All’inaugurazione delle due opere nella chiesa vecchia di Santa Maria Maddalena a Colli sul Velino erano presenti, tra gli altri, il vescovo Domenico Pompili e il sindaco di Colli Alberto Micanti.