“Abbiamo accolto con dolore la notizia della scomparsa di Benedetto XVI, un uomo dalla grande fede, il cui amore profondo e fedele alla Chiesa è stato sempre una testimonianza luminosa e un dono prezioso per noi tutti. Amo ricordare – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, fra Marco Moroni – in particolare in lui il fine teologo, un’artista del pensiero e della parola che nella familiarità con il Signore e i tesori della rivelazione, è riuscito a donare in maniera semplice e accessibile a tutti la sublimità e la profondità del messaggio cristiano del Dio-amore, a credenti e a non credenti, a cristiani e non, ai giovani come agli adulti, sempre attraverso attenzione e rispetto nei confronti di ogni interlocutore”.
Papa Benedetto XVI è stato due volte ad Assisi: il 17 giugno 2007 e il 27 ottobre 2011, per le giornate interreligiose.
“Da questa Città della pace – disse nel 2007 – desidero inviare un saluto agli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni che nel 1986 accolsero l’invito del mio venerato Predecessore a vivere qui, nella patria di San Francesco, una Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace. Considero mio dovere lanciare da qui un pressante e accorato appello affinché cessino tutti i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque l’odio ceda all’amore, l’offesa al perdono e la discordia all’ unione!”. Definì Assisi “luogo dell’anima”.
“L’evento di oggi – disse nel 2011 – è un’immagine di come la dimensione spirituale sia un elemento chiave nell’edificazione della pace. Attraverso questo pellegrinaggio abbiamo potuto impegnarci nel dialogo fraterno, approfondire la nostra amicizia e unirci in silenzio e preghiera. Dopo aver rinnovato il nostro impegno per la pace e scambiato un altro segno di pace, ci sentiamo coinvolti sempre più profondamente nel nostro comune viaggio umano. Noi non siamo separati. Continueremo a incontraci, continueremo a essere uniti in questo viaggio, nel dialogo, nell’edificazione quotidiana della pace, nel nostro impegno per un mondo migliore, un mondo in cui ogni uomo e ogni donna e tutti possano vivere secondo le proprie legittime aspirazioni”.
“Non posso poi dimenticare – ha aggiunto ancora fra Marco Moroni – il Pastore della Chiesa universale, il vescovo di Roma, che ha guidato la nave di Pietro in tempi molto difficili, con sofferenza , talora perfino con dolore, umiltà e coraggio e soprattutto con la certa consapevolezza che l’unico cammino che conduce l’umanità a Cristo si compie nella verità e nell’amore. Momento chiave del suo magistero pontificio è stata anche la rinuncia al ministero petrino: ho ammirato la profonda libertà interiore con cui ha saputo fare questa scelta, mossa da nessun’altra ragione che non fosse il bene della Chiesa stessa. E infine gli ultimi anni di vita nascosta, in radicale umiltà e in completa fedeltà a papa Francesco, nei quali ci ha donato ancora alcuni interventi di rara profondità e acume.
Attraverso di essi ci ha donato dei criteri radicalmente evangelici con cui leggere e valutare la nostra storia recente e il nostro tempo alla luce dell’amore pasquale di Cristo, che vince la morte e inaugura la vera vita della risurrezione nella comunione. Di cuore pertanto a nome della nostra comunità francescana del Sacro Convento desidero assicurare la nostra preghiera al Dio delle misericordie, in comunione con nostro padre san Francesco, per il papa emerito Benedetto XVI, certi che, come nel caso del Santo di Assisi , anche la sua morte è sorella, perché già mescolata alla Vita. Così se ci rattrista e addolora la separazione che il decesso porta con sé, crediamo altresì che Benedetto XVI continuerà , in modo nuovo ma non meno significativo ed efficace , ad accompagnare la Chiesa e ciascuno di noi all’incontro con il Cristo, unico Signore e Salvatore del mondo”.
Benedetto XVI – ha concluso il custode del sacro convento di Assisi – ha molto amato e servito la Chiesa: come teologo, come pastore, come vescovo di Roma in tempi difficili, e non da ultimo proprio attraverso l’umiltà e la profondità della scelta delle sue dimissioni e della sua vita nascosta di questi ultimi anni. San Francesco ha trasmesso a noi suoi figli e discepoli un grande amore per il Santo Padre, il vescovo di Roma. Assicuriamo perciò di vero cuore la preghiera della nostra comunità francescana del sacro convento per il papa emerito Benedetto XVI presso la tomba di san Francesco, certi che l’Onnipotente bon Signore gli doni la pace e il riposo riservato ai suoi servi fedeli”.