Tira aria di crisi al Polo di Mantenimento Armi Leggere di Terni. I sindacati denunciano una gravissima situazione occupazionale. A fronte di una pianta organica di 384 dipendenti civili, ad oggi la forza effettiva si è ridotta a 300 unità ma scenderà progressivamente, per effetto dei pensionamenti, a circa 280 dipendenti alla fine del 2018 per arrivare nel 2022 a 182 unità e nel 2024 a 147 effettivi. Da ora, spiegano i rappresentanti dei lavoratori, avverrà una notevole riduzione della capacità produttiva dello Stabilimento ed il depauperamento del know-how acquisito. Come conseguenza, affermano ancora, si avrà una drastica diminuzione della capacità di supporto logistico alla Forza Armata, per arrivare alla completa paralisi di ogni attività. Senza contare, poi, che oggi l’età media è di 57 anni. A fronte di questa situazione Cgil, Cisl, Uil ed Rsu chiedono con fermezza che, per scongiurare l’ormai prossima chiusura di uno stabilimento che attualmente è ancora la seconda realtà industriale del territorio ternano, vengano messe in atto immediatamente tutte le procedure necessarie per le assunzioni in deroga al blocco del turnover. È di fondamentale importanza che ciò avvenga con assoluta urgenza poiché le tipologie lavorative dello stabilimento sono caratterizzate da un elevato tasso di artigianalita’.