Il giorno dopo la sconfitta di Cagliari si riflette sull’ennesima occasione gettata alle ortiche da una squadra che non riesce proprio ad esprimersi compiutamente per tutta la durata del match. È da molte settimane che capita ed è successo anche a Cagliari dove non sarebbe stato proibitivo, alla luce di quanto visto nel primo tempo, uscire dall’Unipol Domus con un risultato positivo. Nonostante il solito gol preso ad inizio partita, chissà se mai qualcuno ci spiegherà il motivo del perché accade con questa continuità, la squadra non si è disunita. Anzi ha reagito, si è compattata trovando dopo appena 8 minuti il pari con Partipilo. Da lì in poi il Cagliari ha accusato il colpo ma la Ternana non ha approfittato dello stato confusionale in cui era caduta la squadra di Ranieri. Ha attaccato ma lo ha fatto senza la necessaria cattiveria e convinzione sotto porta: troppi passaggi inutili o imprecisi senza andare alla conclusione. E il Cagliari è riuscito limitare i danni consentendo a Claudio Ranieri, molto onesto nel riconoscere i propri errori nel varare la formazione iniziale, cosa molto rara nel mondo del calcio, addirittura a cambiare 4 giocatori all’inizio della ripresa. Cambi che hanno trasformato la squadra rossoblù con il conseguente schiacciamento all’indietro di una Ternana non più capace di impostare una ripartenza, una azione che potesse impensierire i sardi. Poi, la solita leggerezza in difesa, favorita anche da una giocata fortunosa di Lapadula, ha fatto il resto. Ternana disunita anche perché con l’uscita di Palumbo la squadra non riusciva più a dare ordine alla sua manovra agendo solo su iniziative individuali come quella di Falletti a cui Radunovic ha negato la gioia del gol del pari.
E così, ancora una volta alla Ternana non resta che riflettere sui propri errori e rimandare l’appuntamento con quei punti che permetterebbero ai tifosi, anche ieri a Cagliari ammirevoli per passione ed attaccamento ai colori rossoverdi, di mitigare la delusione di una stagione che non ha riservato quelle soddisfazioni che ci aspettava potessero arrivare.