Partita dai due volti: primo tempo, prima parte soprattutto, Pisa all’arrembaggio ( dopo aver subìto il pericolo di Pettinari non particolarmente abile nello sfruttare un pallone di Palumbo, ndr ) alla ricerca del gol del vantaggio con la Ternana nella metà campo propria a difendere la porta di Iannarilli che se la cava egregiamente in tutte le occasioni in cui viene chiamato in causa. Non molte, a dire il vero, ma in quelle mostra di essere in giornata. Poi, dopo una ventina di minuti la squadra di Lucarelli esce dal guscio e comincia a presidiare la metà campo avversaria pur non creando particolare problemi a Nicolas, portiere dei nerazzurri ma prendendo consapevolezza che può contrastare la squadra di D’Angelo senza particolari apprensioni.
Insomma, è una partita particolare in cui si fronteggiano due squadre che fanno del gioco offensivo la loro particolarità ma che la Ternana non può esprimere per l’intensità e lo spietato pressing che i giocatori del Pisa esercitano sui rossoverdi.
Meglio nella ripresa i rossoverdi; controllano senza problemi le giocate dei pisani e, allo stesso tempo, si propongono in avanti andando anche pericolosamente alla conclusione con Partipilo, Mazzocchi, Palumbo. E’ il Pisa, però, ad avere l’occasione più ghiotta ovvero il calcio di rigore sbagliato da Torregrossa e concesso da un Ghersini che anche a Pisa ha mostrato i suoi colossali limiti di giudizio e valutazione. Il fallo di Paghera su Sibilli può anche starci anche se il nerazzurro ha accentuato, e di molto, l’entità della manata del numero 20, che, però, nella stessa azione aveva subìto un fallo netto dallo stesso Sibilli. E quel che è ancor più grave che il Var, Juan Sacchi, se ne è lavato le mani non intervenendo in una dinamica di un’azione chiarissima. Il finale, poi, dopo la parata di Iannarilli su Lucca è tutto di marca rossoverde con la squadra che cresce sul piano fisico ma forse le manca la giusta convinzione per centrare il bersaglio grosso pensando che un pari contro la seconda in classifica può bastare alla vigilia di un tour de force da brividi.
La prova, comunque, è incoraggiante per diversi motivi ovvero perché la squadra ha sofferto, si è sacrificata, in difesa è stata impeccabile nonostante avesse a che fare con giocatori come Torregrossa, Puscas, Sibilli, Lucca e tutto questo senza giocatori importanti come Falletti, Salzano, Koutsoupias e Celli. Soprattutto l’assenza del primo fa perdere quella fantasia e imprevedibilità che crea disorientamento e preoccupazione negli avversari.