Servirebbe ormai solo un referendum per capire l’opinione pubblica e scongiurare l’ennesima privatizzazione dell’acqua “pubblica”: ora è la volta dell’Aman, l’azienda costituitasi tra i comuni del Narnese -amerino, che opera nei lavori e nella manutenzione degli acquedotti. L’azienda, che ha sede ha Amelia sembra nel mirino della Acea, la municipalizzata romana.
Protestano ora pure gli esponenti del partito Comunista che tuonano in maniera inequivocabile: “Il comune di Amelia che detiene il 66% delle quote, tramite il sindaco Laura Pernazza, parla di monetizzazione, assicurando che sarà garantita la presenza di un presidio aziendale ad Amelia e tutele per gli attuali lavoratori.
Il Partito Comunista dell’Umbria ripudia totalmente e fermamente questo tipo di operazione. Ma anche i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle avevano espresso in precedenza contrarietà all’operazione, che sminuisce la presenza del “pubblico” in un settore altamente strategico.
Ora la strada della privatizzazione sembra davvero in discesa forte dell’idea del Comune di Amelia che aveva avuto ai tempi della costituzione dell’Aman una quota di maggioranza solo per tacitarlo nella “costruzione” delle aziende municipalizzate che stava costruendo il Comune di Narni, a partire dall’Asit. Ora questa quota mette tutti gli altri comuni fuori gioco anche se occorre una unanimità formale