“A Terni, poco tempo fa , c’è stata una battaglia, che ha permesso non solo di difendere il lavoro ma che ha rimesso al centro della discussione di questo Paese il valore del lavoro e la dignità delle persone nel lavoro e questa città ha dimostrato anche l’attaccamento con l’acciaieria e con i lavoratori e ha dimostrato che è possibile produrre beni in Italia, che non c’è bisogno di delocalizzare”. Lo ha detto , fra gli applausi delle centinaia di persone che hanno riempito Piazza Europa , ieri sera, Maurizio Landini, il segretario della FIOM-CGIL, a Terni, per celebrare i primi 115 anni del suo sindacato.
“Che sono stati anni non solo di crescita ma anche di sconfitte; se ci pensiamo un attimo, noi ci siamo battuti,dalla Costituzione in poi, perché quei principi venissero applicati e si facessero delle leggi, come lo Statuto dei lavoratori , che garantissero quei diritti sanciti dalla Costituzione e chi faceva il sindacato andava nelle aziende per chiedere che venissero applicate quelle leggi; oggi siamo alla follia che noi dobbiamo andare nei luoghi di lavoro per chiedere che non vengano applicate le leggi che sono state fatte che sono contro i principi della Costituzione”.
“Se ci pensate – ha aggiunto Landini – siamo passati da leggi che tutelavano le persone (il riferimento è all’abolizione dell’articolo 18) a leggi che stanno tutelando quelli che possono licenziare e, se ci pensate, oggi uno va in tabaccheria e può dire, compro un pacchetto di sigarette e mi dia anche 2 voucher e può scegliere anche il colore”.
Incalzato da Dario Vergassola , che lo intervistava, Landini ha poi escluso un suo impegno diretto in politica:”io non intenzione di candidarmi, faccio il sindacalista”. “A me pare – ha osservato il leader della FIOM – che da queste elezioni è emerso un dato che il consenso della maggioranza di questo Paese, il governo non ce l’ha”. E’ l’unica cosa strettamente politica che ha detto ieri sera.
Ha ricordato i 3 referendum per il quali la CGIL sta raccogliendo le firme , sull’articolo 18, gli appalti e voucher. Proprio sui Voucher ha detto:”io sarei per mantenere i voucher e pagherei i membri del governo con i voucher, una proposta utile, così vediamo se gli piace, così anche la politica diventa un lavoro occasionale”.
Landini ha poi suggerito:”c’è una situazione di crisi? c’è una situazione di difficoltà? riduciamo davvero gli stipendi anche ai politici, togliamo i vitalizi; se una persona con 1.500/2000 euro ci vive, non capisco perché non possa viverci un politico; se si vogliono ridurre i costi della politica ad ogni livello io trovo che avrebbe più senso questa cosa che non ridurre le forme della partecipazione alla politica”. Landini fa riferimento all’abolizione del Senato.
Rispondendo su questo fatto specifico a una nostra domanda, il segretario della FIOM ha detto :”voterò no e mi batterò per il no”.
Riferendosi , poi, alla metafora usata dal presidente dei giovani industriali, Marco gay, ieri mattina a Santa Margherita Ligure , “la guerra è finita, ora dobbiamo costruire la pace” , riferendosi al fatto che la crisi è finita, Landini ha risposto:”sarà finita per lui, per gli industriali, non certo per le persone che vivono di lavoro che stanno vivendo una situazione molto difficile”.
Oggi a Terni, a Palazzo Gazzoli, ci sarà Susanna Camusso, alle ore 17.