2019: ottantesimo della morte di Cesare Bazzani e del centoventesimo del suo primo affacciarsi nello scenario professionale di Terni.
Per celebrare queste due ricorrenze la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, in collaborazione con l’Archivio di Stato, ha promosso un interessante lavoro dell’architetto Michele Giorgini dal titolo “L’architetto della capitale dell’acciaio. Cesare Bazzani a Terni (1899-1939)”, dedicato alla vicenda umana e professionale dell’architetto
“Quando arriva a Terni Bazzani è un giovane architetto già conosciuto in Italia, spiega Michele Giorgini, per aver vinto una serie di concorsi importanti. Probabilmente è chiamato dall’avvocato Ranieri Pontecorvi legale delle locali Acciaierie e da questo incontro, a cascata, si aprono infinite strade perché Bazzani, tra l’altro, è un uomo estremamente cordiale, di facilissimi rapporti. A Terni per lui il successo è quasi immediato. Inizia da una serie di ville e soprattutto dalla Palazzina Alterocca, perseguendo un suo ideale di città classica. Un ideale di classicismo che adotta anche in pieno nazionalismo e pure nella costruzione più difficile che è la Centrale di Galleto dove coniuga masse poderose con una dinamicità che ricorda la Centrale Montemartini di Roma. Crea un proprio linguaggio che gli verrà contestato duramente dagli avversari soprattutto professionali che nel frattempo crescono, perché lui quando arriva a Terni monopolizza anche il disegno delle opere pubbliche. Sarà la guerra, che giungerà alcuni anni dopo la sua morte, a cancellare ogni traccia di ciò che aveva costruito. Il ricordo di Bazzani poi nel tempo tende ad impallidire perché legato a valutazioni politiche e come sempre la politica si impone cancellando anche ciò che si poteva apprezzare. Solo di recente, conclude l’architetto Michele Giorgini, c’è stato un riaffacciarsi dell’interesse per Bazzani: una serie di mostre, di pubblicazioni, piano piano lo hanno riportato alla luce.”
La pregevole pubblicazione di Giorgini propone un focus specifico sulle 45 opere ternane dell’architetto romano corredato da foto d’epoca, immagini contemporanee, disegni progettuali, schizzi, caricature.
“La Fondazione Carit, ha sottolineato il presidente Luigi Carlini, ha inteso promuovere questo lavoro, reso possibile grazie al prezioso fondo “Cesare Bazzani” presente presso l’Archivio di Stato di Terni, nella convinzione che il patrimonio storico e culturale abbia un’enorme valenza sociale, economica ed educativa, in quanto capace di stimolare le persone e le istituzioni a investire sul proprio territorio poiché la coscienza e consapevolezza del valore del proprio passato è la più importante ricchezza di una comunità.”
Alla presentazione dell’opera hanno presenziato anche il Direttore dell’Archivio di Stato Cecilia Furiani ed il Professor Fausto Dominici che ha relazionato sugli aspetti storico-artistici della pubblicazione dell’architetto Michele Giorgini.