La cellula locale dell’associazione Luca Coscioni ha avviato oggi a Terni la raccolta di firme per una legge regionale che consenta, al paziente che lo richiede, l’accesso al diritto del suicidio assistito. Che in Italia, è legge, dopo mille battaglie, dal 2019.
“Laura Santi – ha ricordato Matteo Mainardi nel corso di un incontro organizzato a Terni per la circostanza – la sua richiesta l’ha fatta nel 2021 e ancora non ha completato tutte le procedure per ricevere quel benedetto farmaco. Con questa proposta di legge, già approvata in Toscana, chiediamo dei tempi certi. Cioè, dal momento della richiesta e dell’avvio della verifica delle condizioni di salute per accedere al suicidio assistito, al momento del via libera o del diniego da parte della ASL, non devono passare più di 30 giorni, che bastano e sono il minimo indispensabile per fare entrare dei medici in casa di quella persona che sta chiedendo un aiuto a morire”.
Sotto il gazebo allestito in piazza della Repubblica era presente anche Marco Cappato, attivista dell’associazione Luca Coscioni, protagonista di tante battaglie.
“Dobbiamo raccogliere 3 mila firme entro 6 mesi – ha ricordato Cappato – ma ci metteremo un attimo e ne raccoglieremo molte di più. Perché non deve più accadere che le persone debbano subire come un tortura una condizione di sofferenza insopportabile alla fine della vita, senza potere scegliere, se lo vogliono, ovviamente, di terminare i propri giorni senza soffrire, in modo diverso e per loro più dignitoso. È una battaglia che in Umbria ha portato avanti Laura Santi”.
Nel ricordare che il suicidio medicalmente assistito è diventato legge dello stato “grazie all’intervento della costituzionale sulla mia disobbedienza civile su dj Fabo” che è voluto morire dopo essere rimasto tetraplegico dopo un incidente stradale ma, ha fatto presente Cappato “mancano delle regole regionali attuative del sistema sanitario per potere dare tempi e modalità certi per rispettare quel diritto. Per questo Laura Santi ha deciso di raccogliere le firme in Umbria per una legge di iniziativa popolare regionale”.