Risultano in calo, seppure lieve, le assunzioni nel 2016 in provincia di Terni, dove aumenta pero’ la richiesta di professioni qualificate. I dati emergono dal sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, sulle assunzioni relative a quest’anno per le imprese dell’industria e servizi (ad esclusione del settore agricolo e della pubblica amministrazione).
Dall’analisi si evidenzia che il calo delle assunzioni e’ dell’1%, in controtendenza rispetto alla media nazionale (+6%) e al resto della regione (+3%). In particolare, in provincia, le entrate di contratti di lavoro alle dipendenze (1.840) segnalano un calo dell’1%, mentre le altre forme contrattuali aumentano del 52%. Nel 2016 cresce il peso percentuale delle entrate
“stabili” previste rispetto al totale (dal 18 al 30%), cosi’ come le forme contrattuali “atipiche” che passano dal 16 al 26%. I contratti “a termine”, invece, diminuiscono del 44% sul totale delle entrate previste.
A prevedere assunzioni e’ il 18% delle imprese della provincia, mentre i problemi di reperimento interesseranno, nel 2016, il 7% delle assunzioni previste. A livello settoriale le difficolta’ di reperimento sono piu’ frequenti nei servizi alle persone (17% del totale) e nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (11%). Le assunzioni di figure dirigenziali, ma anche specialisti e tecnici, si attesteranno a 220 unita’, il 12% del totale, quelle impiegatizie, di dipendenti del commercio e servizi, saranno invece pari al 43% (790 unita’). Le restanti 830 assunzioni previste riguarderanno figure di livello piu’ basso, (operai, figure non
qualificate) con una percentuale del 45%. Risulta in aumento rispetto al 2015 la quota di profili intermedi (+8 punti), mentre diminuiscono le professioni operaie e non qualificate (-9).
Per le imprese che esportano e che realizzano innovazioni la propensione ad assumere e’ ampiamente superiore (rispettivamente,
32,6% e 36,3%). La classe dimensionale sembra incidere fortemente sulle potenzialita’ delle imprese di immettersi sui mercati esteri, di fare innovazione e di procedere con assunzioni. Tra le imprese che hanno apportato un’innovazione nel 2015 nei processi o nei prodotti, il 36,3% prevede di assumere e di queste il 92,9% ha piu’ di 50 dipendenti e il 50% che ha tra 10 e 49.