Nella terra di Burri, dove il giovane Raffaello mosse i primi passi, la storica Galleria delle Arti di Città di Castello è da sempre al centro di iniziative e manifestazioni di carattere nazionale ed internazionale grazie alla competenza, passione e lungimiranza con cui Luigi Amadei dal 1976 ha portato avanti la sua attività di gallerista e cultore delle arti visive, diventando punto di riferimento di grandi artisti in Umbria.
Via degli Albizzini, dove ha sede la galleria, è anche luogo di uno dei Musei Burri e della chiesa di San Francesco, dove Raffaello dipinse lo Sposalizio della Vergine nel 1504, il che fa di questa piccola strada di Città di Castello, citando le parole di Luigi Amadei, “uno dei luoghi più suggestivi della storia dell’arte italiana: testimone e custode, nei secoli, di due rilevanti rivoluzioni estetiche: quella rinascimentale di Raffaello e quella più moderna di Burri”.
Nella galleria hanno esposto, tra gli altri, Ceroli, Afro, Dottori, Picasso, Manzù, Ceroli, Capogrossi, Morlotti, Sutherland, Fontana, Bacon, H. Newton, Accardi, De Gregorio, De Chirico, Morandi, Burri, Galliani.
In un’ottica di apertura al territorio e alla contemporaneità dal 6 marzo al 6 aprile 2022 nella galleria saranno ospitate tre artiste umbre: Caterina Ciuffetelli, Simona Frillici, Martina Lorusso in arte Momusso.
La scelta del gallerista di invitare tre artiste, accomunate dal fatto di essere attive in Umbria ma distanti per gli esiti del loro percorso, è stata frutto della consapevolezza che la storia artistica nella nostra regione, sull’esperienza delle comuni radici, non ha mai smesso di offrire ambiti di ricerca. La mostra vuole essere un riconoscimento di questa dinamica.
Inoltre, nel corso dell’esposizione, si succederanno incontri con al centro altre storie di donne impegnate nel mondo del lavoro, della cultura, dello spettacolo e della politica.
“Saranno incontri informali – spiega Amadei – allo scopo di unire esperienze; mettere a confronto realtà diverse, sensibilità, visioni e sogni. La pandemia ci sta modificando, anche dal punto di vista antropologico. Ma la storia ci dimostra che dalle crisi si può uscire rafforzati, rinnovati. E la donna sarà protagonista del Post-Covid, con la consapevolezza del proprio ruolo, delle proprie capacità unite al sentimento. Una sensibilità diversa, in una società che rischia di disgregarsi”.
Gli ingressi saranno regolati e contingentati nel massimo rispetto delle vigenti regole: mascherine e green pass esibite all’ingresso.
Inaugurazione domenica 6 marzo dalle ore 11 alle 19.
Sarà altresì possibile prenotare la visita: +39 0758558918