Celebrata giovedì sera a Terni la festività del Corpus Domini con la messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese (Nella chiesa di San Francesco) e la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, dalla chiesa di San Francesco alla Cattedrale.
Un lungo corteo di sacerdoti, confraternite delle vari zone della diocesi con i loro stendardi, ministranti e rappresentanti delle parrocchie e delle associazioni, animato da preghiere e canti, ha toccato le vie del centro cittadino.
La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.
La lunga processione silenziosa, interrotta solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni con una sosta davanti all’edicola della Madonna del popolo in piazza della Repubblica con una meditazione proposta dall’Azione Cattolica e letta dal presidente Luca Diotallevi. «In questo momento della vita della Chiesa, della nostra città e del nostro paese – ha detto Diotallevi – abbiamo a volte la sensazione di trovarci in un deserto. Di non vedere dove andremo a finire e di non trovare intorno a noi nessuno che ci aiuti. Abbiamo la sensazione che la nostra società sia giunta alla fine e che il nostro giorno sia al tramonto. La risposta è un pane, il pane della Eucarestia. Quel pane non è solo una cosa, ma una azione che diventa una norma, norma della vita e norma per la vita.
Quello che poteva sembrare un vuoto sul volto delle nostre Città, le fratture con cui strade e piazze separano i palazzi, Gesù, lo ha abitato, lo ha percorso generando e rinforzando le mille forme dell’amore che corrono attraverso quelle fratture, che riempiono le strade e le piazze: l’amore dei gesti di cui si vede l’autore – un bicchiere d’acqua a chi ha sete – e l’amore dei gesti di cui non si vede l’autore – una strada pulita, una scuola aperta, una buona legge –. E’ il luogo bello che la Grazia dell’Eucarestia riempie, illumina e sostiene – ha detto ancora Diotallevi – è traccia di quell’umanissimo movimento dell’amore, di ogni amore vero, dell’amore umano che l’Eucarestia rende forte e intelligente, che sempre rialza e rinnova. L’Eucarestia è sacramento di un’alba che comincia a vincere il buio di ogni notte».
La processione si è conclusa nella cattedrale di Terni.