Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl hanno incontrato i parlamentari eletti in Umbria, i parlamentari umbri a Strasburgo, gli assessori della regione allo sviluppo economico e all’ambiente e il sindaco di Terni l’assessore comunale allo sviluppo economico, sulla vertenza Acciai Speciali Terni.
Dall’incontro sono emerse tre soluzioni possibili:
1. Un decreto che sarà discusso nel prossimo Consiglio dei ministri per affrontare il caro bollette con particolare riferimento alle aziende energivore che potranno recuperare risorse attraverso il sistema ETS (Emission Trading Systems)
2. Il bando Energy Release 2.0 che scade in proroga il 3 marzo 2025
3. L’utilizzo della centrale Edison del polo chimico di Terni per il fabbisogno di AST
“Sul primo punto – fanno notare le organizzazioni sindacali – non possiamo che aspettare l’esito della discussione nel Consiglio dei ministri
con la speranza che all’annuncio fatto due settimane fa si possa concretizzare il prima possibile.
Sul secondo punto, nel confronto diretto con la Direzione di Acciai Speciali Terni abbiamo recepito la disponibilità dell’azienda a aderire al bando, anche se la stessa azienda non lo ritiene risolutivo come unica istanza.
Sul terzo punto abbiamo preso atto delle dichiarazioni del Sindaco di Terni che ha sostenuto che la soluzione della centrale Edison è risolvibile da subito e con la volontà politica del Governo si potrebbero risparmiare anche i costi del vettore. Il Sindaco inoltre ha dichiarato che AST e Edison sono già in contatto per valutare la fattibilità, il tutto monitorato dall’Assessore Cardinali, questa circostanza, però, non è confermata in quanto da una nostra verifica con l’azienda ci risulta che Edison, ad oggi, ha solo un mero rapporto commerciale di fornitura.
Dopo quasi 4 ore di discussione abbiamo ribadito – si legge nella nota dei sindacati – che anche a fronte delle novità emerse, è ancora più urgente e necessario avere una convocazione del Ministro Adolfo Urso al MIMIT per conoscere la risultanza della proposta con ‘solide basi giuridiche’ che AST ci ha detto avrebbe avanzato e che merita indubbiamente una risposta, e poi, per valutare eventualmente la nuova fase aperta e consentire la discussione del piano industriale sottolineando che comunque l’AST non è un’azienda, ad oggi, in crisi”.
Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Ugl in ogni caso, “verificheranno la disponibilità dell’azienda ad avviare la discussione e ad avere garantiti gli investimenti ambientali aggiuntivi a quelli produttivi come base essenziale per l’obiettivo minimo di salvaguardare gli asset, gli assetti e i livelli occupazionali dell’intero sito che deve diventare ancora più compatibile con l’ambiente”.