“Entro settembre anche l’Umbria sarà vittima di ulteriori tagli messi in atto dalle politiche di Poste Italiane. Nonostante la recente quotazione in borsa, la società per azioni di proprietà dello Stato cercherà di massimizzare gli utili riducendo i servizi e i posti di lavoro, ma aumentando il numero e il salario dei dirigenti”.
Questa la denuncia dei Consiglieri Regionali Lega Nord Umbria, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini che annunciano un’interrogazione urgente da presentare in I^ Commissione.
“La chiusura degli uffici postali e la consegna della posta a giorni alterni – affermano Mancini e Fiorini – è solo un altro segno del “renzismo economico” che inevitabilmente ricadono sull’Umbria e i cittadini. Anziché rafforzare un servizio pubblico già precario, si pensa bene di tagliarlo completamente.
Ad oggi – spiegano gli esponenti leghisti – sono già stati chiusi ben 11 uffici tra Perugia e Terni, altri 19 hanno già una chiusura parziale ed ora (in merito alla delibera AG COM 395/15) tra luglio e settembre, il servizio di recapito diverrà a giorni alterni in tutti i comuni dell’Umbria. Nonostante gli incontri fra le parti sbandierati dalla Giunta Marini, la verità è che a breve verranno messe all’angolo almeno 93 eccedenze, una cifra importante che testimonia l’incapacità dell’Amministrazione regionale nel difendere il proprio territorio.
E chi sarà la vittima sacrificale di queste scelte puramente finanziarie che mirano a premiare dirigenti e consigli di amministrazione? Ovviamente – concludono i due esponenti leghisti – i cittadini e gli anziani che vedranno slittare anche il pagamento delle proprie pensioni.”