Leonardo Valenti è uno scrittore e sceneggiatore ternano, ha 45 anni, vive da qualche anno in Bretagna , nel Nord Ovest della Francia, da quando ha sposato la sua moglie francese. Ha all’attivo molti lavori importanti, soprattutto in Tv e il suo nome è entrato nel gotha degli screenwriters dopo “Romanzo criminale”, la serie. I suoi ultimi lavori sono stati “L’isola di Pietro” con Gianni Morandi e le due stagioni de “Il silenzio dell’acqua”, la seconda è in onda adesso su Canale5.
Al cinema ha firmato il duro “A.C.A.B. All Cops Are Bastards”, per la regia di Stefano Sollima.
Allora Leonardo, anzitutto come state, tu e la tua famiglia?
“Bene! Abbiamo schivato il virus per ora”
Ti provoco subito, chi ha ucciso Sara e Luca?
“Ahahah, non te lo rivelerò mai! Devi seguire tutta la serie per saperlo. Posso solo dirti che è molto difficile capire chi e perché”.
Infatti, tanti sospetti ma nessun movente, almeno al momento
“Un’anticipazione criptica posso fartela, però. Diciamo che risolvere il giallo non coinciderà con la fine del racconto e che ci sarà un avvenimento, dopo la soluzione, che sconvolgerà tutti”.
E diciamo anche che ho capito a cosa ti riferisci ma non lo scrivo. Quando hai scritto il soggetto?
“L’idea di questo giallo è nata alla fine della scrittura della prima stagione, quindi nel 2018. Poi però è stata sviluppata all’inizio del 2019 quando Mediaset decise di andare avanti con una seconda stagione”.
E’ previsto un ulteriore sequel?
“Una storia c’è già, sì. Per ora visti gli ascolti non so se si andrà avanti. Magari le storie di Baldini e Ferrari troveranno una collocazione letteraria, visto che martedì esce in libreria il primo romanzo ispirato alla serie tv”.
Lo hai scritto tu da solo, il romanzo?
“No. Stavo scrivendo la seconda stagione. Ho elaborato la storia insieme a Jean e all’autore del romanzo, Adriano Barone”.
Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti sono gli investigatori che immaginavi quando hai scritto la storia?
“Giorgio lo avevo proprio in testa, per me è sempre stato il volto giusto per Andrea. Ad Ambra non avevo pensato ma quando è venuta l’idea di proporle la parte ho capito subito che corrispondeva alla Luisa che avevo in testa”.
Stai lavorando su qualche altro soggetto?
“Sì sto lavorando ad altro. Una cosa per la RAI. E un prodotto per Mediaset che vedrà coinvolto Raoul Bova ma di cui per ora non posso dire molto.Siamo agli inizi ma spero di avanzare rapidamente. Il progetto per RAI invece è il sequel di una serie che stanno girando ora a Torino. Si tratta di Cuori Coraggiosi. Una serie che racconta, in forma romanzata, la cardiochirurgia italiana negli anni. Un lavoro eccezionale di scenografia e costumi e una storia molto coinvolgente e italianissima. Finalmente, dopo anni, corono il sogno di scrivere un medical. Un po’ un omaggio alla memoria di mio papà, che era medico”.
Il padre di Leonardo era il dottor Lanfranco Valenti, radiologo. Era specializzato anche in Ecografia e Tac. E’ morto nel 1998.
Cambi genere, dunque?
“Credo sia necessario farlo. E ho anche voglia di provarmi sia con il melodramma che con la commedia. Per la seconda devo trovare il progetto giusto. La prima, iniziamo proprio con questa serie”.
E’ della Lux Vide dei fratelli Bernabei?
“No, è dell’Aurora Tv”.
Ma tu non sei in esclusiva sotto contratto con Lux Vide?
“No, sono uscito dall’esclusiva l’anno scorso. E’ stato bello ma resto pur sempre un Acquario che ama la libertà assoluta. E’ stato un anno utilissimo in ogni caso che mi ha fatto conoscere gente splendida e talentuosa”.
Leonardo, volevo scrivere di te “cervello in fuga da Terni, sarebbe sbagliato?”
“No. Il mio cervello è in fuga da sempre del resto. Però posso dirti che se il cervello fugge, il cuore sta lì, a Terni”.
Questa mi piace, Leonardo, ci faccio il titolo. Grazie del tempo che mi hai concesso e ci risentiamo presto.
“Ti abbraccio e spero di rivederti presto a Terni”.