Alla domanda su quale è lo stato di salute del Partito Democratico dell’Umbria, Giocomo Leonelli, che del partito è il segretario regionale, dunque, il massimo responsabile, risponde:” è figlio dell’esito dei risultati delle amministrative; purtroppo ci sono state alcune ombre, in primis la vicenda di Amelia che è una cosa che io , in direzione, ho definito preoccupante”.
Leonelli spiega anche i 3 motivi per cui la sconfitta di Amelia, inattesa, suscita preoccupazione nel partito:” il primo è perché abbiamo perso con un sindaco giovane che incarnava sicuramente il rinnovamento; il secondo perché abbiamo perso su un turno unico e il terzo perché abbiamo perso in un Comune che, tradizionalmente non è di centrodestra; è dunque una cosa che ci deve interrogare rispetto al futuro, rispetto a come amministriamo le città , soprattutto – sottolinea Leonelli – rispetto a come interloquiamo con le comunità che poi ci candidiamo a rappresentare e a quello che dobbiamo fare per aprire sempre di più il partito alle migliori energie del territorio”.
La vittoria al primo turno a Città di Castello e , soprattutto, quella al ballottaggio, ad Assisi, non leniscono la ferita di Amelia: “il problema è capire – aggiunge il segretario PD – da queste sconfitte e anche da queste vittorie, come dobbiamo approcciare il futuro; le vittorie ci dicono che dobbiamo avere un partito sempre più aperto e sempre più capace di saper costruire progetti con le migliori energie delle città , dunque, un partito sempre meno autoreferenziale, sempre meno chiuso, sempre meno presuntuoso di avere le soluzioni in tasca , o in casa ; magari ci possono essere delle persone che votano PD, magari non sono iscritte, che possono portare un grande valore aggiunto perché sono persone stimate e riconosciute”.
La sconfitta di Amelia è significativa per il fatto che ormai, per il PD, non ci sono più rendite di posizione. D’altronde 2 anni fa perse il capoluogo di regione, Perugia.
“Non c’è niente di già vinto, non c’è niente di già deciso, gli elettori sono in movimento – spiega Leonelli , utilizzando anche una metafora calcistica – per cui si parte sempre da 0-0, come al derby, Perugia-Ternana, si parte sempre da 0-0; rischiamo di perdere ovunque e di vincere ovunque; non si può contare più su vecchi serbatoi di voti predefiniti”.
Leonelli ha fatto anche un accenno alla crisi in regione seguita alle dimissioni dell’assessore alla sanità, Luca Barberini, recentemente rientrate: “quando ho capito che non era più possibile portare avanti questa tensione ho chiesto alle parti (Barberini-Marini, n.d.r.) di trovare una sintesi, altrimenti avremmo dovuto seguire un percorso completamente diverso”. Lo scontro era nato all’indomani della nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere.
Il segretario regionale del PD ha partecipato , venerdì scorso, a Terni, a una iniziativa del partito insieme al senatore Francesco Verducci.