“Ciao Lidia, grazie di tutto, Bologna non dimentica”.
Il messaggio è del Comune di Bologna che ha fatto deporre, in omaggio di Lidia Secci, un mazzo di fiori alla stazione di Bologna sotto la lapide che ricorda i nomi di tutte le vittime della strage del 2 agosto 1980.
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola ha fatto recapitare al sindaco di Terni Leonardo Latini un messaggio di cordoglio.
Liadi Secci, insieme a suo marito Torquato, aveva fondato l’associazione delle famiglie delle vittime della strage alla stazione di Bologna. Fra le vittime anche il loro figlio, Sergio Secci.
Il sindaco di Terni, Leonardo Latini ha così ricordato Lidia Secci:”come sindaco mi associo al cordoglio per la scomparsa della signora Lidia Piccolini Secci, una donna determinata, gentile e con una grande carica di umanità, la cui storia personale si è legata a quella di Terni. Di lei ricordiamo la forza con la quale, insieme al marito Torquato, si è battuta per cercare di comprendere e individuare la verità sulla strage di Bologna del 1980 nella quale perse la vita il figlio Sergio”.
“Intendiamo anche ricordarla – ha aggiunto il sindaco – per le sue attività culturali, per aver condiviso e proseguito le passioni del marito per l’arte e per il nostro territorio, oltre che per le attività della Fondazione Secci, che continueranno e per le donazioni a favore della nostra biblioteca comunale”.
IL CONSIGLIO COMUNALE
“A nome dell’intero consiglio comunale mando un carissimo saluto a Lidia Secci che è venuta a mancare in queste ore. Si tratta – suo malgrado – di una testimone e di una protagonista di una delle pagine più buie e dolorose della storia dell’Italia repubblicana, la Strage di Bologna con la morte del suo amatissimo figlio Sergio. Lidia Secci – scrive il presidente Francesco Ferranti – è stata una ternana di grande energia, resistenza, generosità che ha fatto di tutto per portare avanti il ricordo di Sergio, di Torquato, sottolineando i valori di libertà, di democrazia, di giustizia, che fanno parte del patrimonio di ognuno di noi.
Ho avuto il piacere di essere per tanti anni vicino di casa della famiglia Secci, li ringrazio per le loro chiacchierate, per le parole tra un giovane ragazzo che entrava in politica e un esponente della classe dirigente della Terni del passato, Mi auguro con tutto il cuore che la famiglia Secci possa finalmente ritrovarsi e vivere quella vicinanza che le è stata fino ad ora barbaramente e tragicamente impedita”.