La polizia ha impiegato poche ore per arrestare un nigeriano di 26 anni, titolare di permesso di soggiorno per asilo, incensurato e domiciliato a Terni, che ha accoltellato un suo connazionale.
È accaduto intorno alle 22 di giovedì, quando una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta in via Tre Venezie, davanti alla chiesa di Borgo Bovio a Terni, per una lite tra stranieri. Gli agenti hanno identificato tre nigeriani poco più che ventenni che ammettono subito di aver avuto una discussione e nulla più. Poi uno degli stranieri accusa un malore e viene accompagnato al Pronto Soccorso da un’ambulanza, da cui successivamente si è allontanato. Un nuovo intervento della Squadra Volante è stato poi richiesto, intorno alle ore 22.40 in via della Bardesca, per un altro nigeriano di 28 anni che presentava una profonda ferita da taglio al petto. In un primo momento l’uomo ha detto agli agenti di essersi ferito da solo in casa, ma la situazione alquanto sospetta è stata segnalata ai colleghi della Squadra Mobile. Questi, con il coordinamento del Pubblico Ministero Marco Stramaglia, hanno subito avviato le indagini sentendo il ferito poco prima di essere sottoposto ad intervento chirurgico per la profonda ferita riportata in pieno petto, che gli ha perforato un polmone. A questo punto l’uomo ammette di essere stato accoltellato da un connazionale e ne fornisce una sommaria descrizione. Gli investigatori rintracciano un testimone che conferma quanto raccontato dalla vittima e ricorrendo anche alle immagini registrate dalle telecamere presenti nella zona, individuano l’autore dell’aggressione. Rintracciato nella sua abitazione gli inquirenti vi hanno trovato un paio di pantaloni sporchi di sangue, ma non l’arma.
Lo straniero ha negato ogni addebito, poi ha iniziato a fare le prime ammissioni sulle sue responsabilità. Nel frattempo viene ritrovata l’arma, un grosso coltello da cucina con una lama di circa 20 centimetri, ancora sporco di sangue. Il nigeriano lo aveva nascosto vicino al luogo della lite, dietro ad una centralina elettrica. A quel punto ha ammesso di essere stato lui ad averlo nascosto lì, dopo aver colpito il connazionale, ma ha anche dichiarato di essersi solo difeso e di non essere lui il proprietario dell’arma.
E’ stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio e portato nella tarda serata di venerdì al carcere di vocabolo Sabbione. Al termine dell’interrogatorio di garanzia di lunedì mattina, il fermo è stato convalidato.
Il ferito è ancora ricoverato all’ospedale, è stazionario, non corre pericolo di morte e sulla sua posizione sono in corso accertamenti.
“È stata la rapidità d’intervento e l’azione combinata della Squadra Volante e della Squadra Mobile – ha commentato il PM Marco Stramaglia – a portare a questi risultati investigativi per i quali il mio plauso va agli operatori che hanno effettuato un’indagine serrata e sinergica”.