Secondo la bozza del monitoraggio settimanale dell’ Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, l’ Umbria è l’ unica Regione che registra una classificazione complessiva di rischio “alta”, per tre o più settimane consecutive.
Lo evidenzia la tabella relativa agli indicatori per la valutazione del rischio allegata al monitoraggio settimanale della cabina di regia. L’ indice Rt della regione, invece, è pari a 0.96 (0.9-1.02).
Un andamento dei contagi tenuto sotto stretto controllo dalla Regione. Al momento comunque in Umbria non c’ è alcuna “evidenza scientifica su possibili varianti del virus e tanto meno su varianti autoctone”, ha spiegato il commissario regionale per la gestione dell’ emergenza, Massimo D’ Angelo.
In Umbria, così come sta avvenendo in altre regioni – ha aggiunto -, si vuole procedere a sequenziare il virus Sars-Cov-2 “per verificarne le caratteristiche”. “Il sequenziamento del virus sul territorio regionale – ha detto ancora D’ Angelo – permetterà di avere a disposizione ulteriori dati oggettivi per interpretare anche le cause per cui l’ infezione virale tende a diffondersi in alcune aree e, di conseguenza, valutare le misure opportune”.
Intanto la presidente della Regione Donatella Tesei ha sollecitato l’ Anci, “nello spirito di una leale e fattiva collaborazione”, ad una immediata valutazione insieme ai sindaci dei territori in cui c’ è una elevata incidenza di casi settimanali di Covid per “individuare una serie di iniziative territoriali temporanee, in aggiunta alle limitazioni regionali e nell’ ottica del perseguimento del principio di massima precauzione, allo scopo di ridurre le occasioni di contagio”.
Comunque l’Umbria resta arancione insieme ad altre 3 regioni, Puglia, sardegna e Sicilia e a Bolzano. Tutti gli altri sono gialli.