No, non è stato davvero il successo sperato, l’ultima edizione della Maratona dell’Olio che si è tenuta a Narni lo scorso fine settimana. Poca la gente che è arrivata nel centro storico, chiamata soprattutto da un’altra manifestazione in tono minore, la Festa d’autunno che ha raccolta sfida della Festa della castagna e del vino novello. Ma di fondo, c’è da dire che la Maratone dell’olio ha iniziato una china discendente da qualche anno, accentuata dal fatto che all’organizzazione viene chiamato ogni anno un comune. E quelle di Amelia prima e Narni poi, non si può dire che siano state esaltanti: nessuno è andato al di là di qualche degustazione formale. A ben vedere gli espositori hanno venduto molto più di vino novello che di olio. Gli stessi sindaci che avevano dato il via all’idea ambiziosa e di grande respiro, non nascondono il malumore, al di là delle dichiarazioni di facciata. Gli operatori si poggiano ormai soprattutto sui comuni di appartenenza più che al ruolo della Maratona, che una volta è andata a promuovere l’olio sino a Capo Nord. Tutto questo potrebbe cambiare a partire dal prossimo anno, quando alla guida della Maratona sarà chiamato Filiberti, il sindaco di Lugnano in Teverina, dove l’olio e la sua produzione raccoglie l’interesse dell’intero comune.