Non è valso a nulla nemmeno sfogliare l’album di nozze, andare a ricercare quello che più ha emozionato, colpito, coinvolto i due sposi. Ambra Radicioni, 27 annidi Ardea (Roma) e Marco Rompietti, 31 anni di Terni, una delle tre coppie formatesi a MATRIMONIO A PRIMA VISTA (REAL TIME , il mercoledì in prima serata) si sono lasciati. E c’è da dire che lei apparsa non convinta fin da subito, dal giorno delle nozze.
Si sono lasciati (anche in malo modo) Federica Majorano e Fulvio Amoruso. Gli unici che potrebbero resistere sono Cecilia Destefanis e Luca Serena. O meglio, loro ancora non si sono lasciati, se il matrimonio al buio avrà funzionato lo si scoprirà la prossima settimana durante l’ultima puntata.
Marco e Ambra non hanno funzionato, più per colpa di lei che di lui, in verità. “Le mie lacrime sono diverse dalle tue – dice commentando l’album di nozze.” Lei, infatti, non si è emozionata e non ha pianto perché si è sposata bensì perché a portarla sull’altare è stato il nonno. Semplicemente per questo.
“Lo so che passerò da stronza – ammette – ma l’ho fatto per salvaguardarti perché sapevo che non mi sentivo coinvolta. Era inutile dirti ..Marco, sì, io mi sto invaghendo di te.” “Ma tu non ha mai nemmeno pensato di andare oltre – la incalza Marco, mentre discutono in camera da letto – non mi hai dato una possibilità ma è inutile ripetere i soliti discorsi.”
Va detto che ad Ambra non difetta la sincerità: “io devo pensare alla mia vita, al mio futuro, con un uomo che voglio.” Come dire …non sei tu quello che voglio accanto a me tutta la vita.
Nel vedere le foto Marco si commuove veramente, ha gli occhi lucidi.”Non so a te, ma a me ha fatto un bell’effetto – dice – ho ripercorso l’intensità degli eventi che abbiamo vissuto che, forse, lì per lì non ci siamo nemmeno resi conto di quello che abbiamo fatto, forte, forte e bello.”
Anche lei si commuove ma si smarca: “io non sto così, per questo non mi esprimo. E’ solo la foto di una persona importante , che è mio nonno, è quello che mi fa piangere, le mie sono lacrime diverse dalle tue.”
Marco si arrende: “io ci ho messo tutto me stesso in questa esperienza. Sono contento di averlo fatto.” E se ne va.
FINE DI UNA STORIA MAI NATA.
C’è da dire che il programma si pone un obbiettivo improbabile cioè quello di far funzionare una coppia di perfetti sconosciuti che si conoscono solo davanti all’ufficiale dello stato civile che li dichiarerà, di lì a breve, marito e moglie. Coppie formate a tavolino dalla sessuologa Nada Loffredi, il sociologo Mario Abis, lo psicoterapeuta di coppia Fabrizio Quattrini sulla base di risposte ottenute durante i casting. Dopo 5 settimane di “viaggio di nozze”, diciamo, di convivenza, gli sposi devono decidere se separarsi o continuare la vita di coppia. Nelle precedenti edizioni tutte le coppie – se non ricordo male – si sono lasciate.
Si tratta – è stato più volte detto – di un esperimento sociale. Ma i fallimenti delle coppie rappresentano anche il fallimento dell’esperimento. Siamo piuttosto difronte a un format televisivo, che viene replicato, come nelle migliori tradizioni del genere docu-reality. Con buona pace dei sentimenti, sballottati da un reality all’altro.