“La Regione non può tollerare oltre che gli umbri che hanno acquistato un’auto a metano continuino ad essere penalizzati da una burocrazia asfissiante che li obbliga ad andare da anni in altre regioni per effettuare la revisione biennale alle bombole ultraleggere al carbonio.”
A sostenerlo è l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche che annuncia di aver informato della situazione il Sottosegretario con delega alla Motorizzazione, Senatrice Teresa Bellanova, chiedendo un suo urgente intervento in proposito “e – afferma l’assessore – si percepiscono alcuni segnali di cambiamento. Abbiamo chiesto al Ministero una revisione della materia a livello nazionale, assegnando alle officine autorizzate la possibilità di effettuare questi controlli, come accade già per le normali revisioni, oppure intervenendo presso la Motorizzazione regionale affinché provveda alle proprie incombenze come avviene nel resto del Paese con efficienza, disponibilità ed economicità , come è dovere di qualsiasi pubblica amministrazione. Abbiamo inoltre sollecitato un incontro chiarificatore al Ministero in modo da affrontare questa situazione incresciosa e dare risposte alle migliaia di automobilisti umbri vessati ingiustamente. Un primo segnale c’è stato con la revisione effettuata pochi giorni fa ad Orvieto di sole quattro automobili mentre tutto il resto dell’Umbria attende una regolarizzazione nella massima trasparenza. Sollecitiamo quindi da parte della Direzione Regionale della Motorizzazione Civile una informativa che spieghi cosa occorre fare per ripristinare una situazione di normalità.”
“Infatti – aggiunge ancora l’assessore Melasecche – per i residenti in Umbria questo adempimento è diventato da anni un problema serio in quanto, al di là delle dichiarazioni formali da parte della Motorizzazione Civile, la verità è che nessuna officina si rivolgeva più agli uffici locali, sapendo benissimo quali sarebbero state le conseguenze.
La soluzione di andare personalmente o mandare la propria auto in Toscana, nelle Marche o nel Lazio è diventata sempre più difficoltosa e con esito incerto in quanto, a causa del grande afflusso di autoveicoli provenienti dall’Umbria, i tecnici della Motorizzazione delle altre regioni hanno imposto autocertificazioni da produrre per essere accettati e comunque accade che gli interessati, oltre all’addebito di costi molto i elevati per una semplice revisione, vedano tornare le proprie auto senza ottenere la revisione a causa di cavilli inspiegabili.”