Il comune di Terni ha pubblicato il bando a gara aperta europea per la concessione del servizio di ristorazione scolastica per la produzione e fornitura di pasti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado e per la fornitura delle materie prime nei nidi di infanzia comunali e nei servizi integrativi. L’importo stimato della concessione è di 15 milioni 126.429 euro per i 5 anni, con la possibilità di estensione a 7 anni per un importo, complessivo, di 20 milioni 536.528 euro.
La concessione prevede la fornitura di circa 3.375.920 pasti da preparare in loco, 424.080 pasti trasportati, 395.780 pasti crudi, 107.800 colazioni. L’importo a base d’asta della singola fornitura è di 5.18 euro per ciascun pasto preparato e distribuito in loco e trasportato, al netto dell’Iva e degli oneri per la sicurezza.
Secondo l’assessore alla scuola del Comune di Terni, Tiziana Deangelis “Il bando valorizza al massimo gli aspetti della qualità, della freschezza, della sicurezza, del rispetto dell’ambiente. Il mantenimento delle 27 cucine in loco è un elemento virtuoso che caratterizza la nostra città. E’ il migliore dei traguardi che si poteva ottenere”.“L’affidamento in concessione tramite avviso ad evidenza pubblica del servizio di ristorazione scolastica – ha aggiunto l’assessore – rappresenta l’esito di un lungo e discusso processo partecipativo che ha visto coinvolti diversi soggetti, dai comitati dei genitori di tutte le scuole, al personale tecnico e quello dietistico, fino ai dirigenti scolastici. Ci si è confrontati su quali fossero le soluzioni più adeguate, considerando che la posizione che l’Amministrazione ha sostenuto è andata sempre verso la direzione della promozione dell’educazione alimentare, la riduzione dello spreco e la sostenibilità dei processi anche attraverso il percorso partecipativo attuato”.
“Il bando per la refezione scolastica – ribadisce l’assessore – recepisce in massima parte tutte le indicazioni emerse dal percorso dei mesi scorsi, tenute in considerazione nella stesura del capitolato. Tra cui il mantenimento delle cucine in loco, l’introduzione dei criteri ambientali, quale elemento qualificante del servizio nel rispetto e salvaguardia dell’ambiente e nella riduzione degli scarti, l’applicazione di un sistema di gestione ambientale ai sensi di norme tecniche riconosciute, l’inserimento di iniziative di educazione alimentare per docenti, alunni e genitori, utilizzo esclusivo di mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale, i progetti di recupero del pane e della frutta non utilizzati da destinare ad associazione no-profit. Ancora:nelle scuole con la cucina in loco dovranno essere usati piatti in ceramica, bicchieri in vetro e posate in acciaio inox, mentre per i pasti trasportati dovrà essere utilizzato materiale monouso, biodegradabile e compostabile ed idoneo al contatto con gli alimenti.”“Relativamente alla comunicazione – ha concluso la Deangelis – il gestore dovrà garantire attraverso un canale internet una informazione costante su alimentazione, salute, ambiente, provenienza territoriale e stagionalità degli alimenti e corretta gestione dei rifiuti. Il gestore dovrà, inoltre, garantire la formazione del proprio personale sul sistema di gestione ambientale e dovrà attenersi a strettissimi controlli a suo carico sulle derrate alimentari oltre a rispettare il sistema di autocontrollo Haccp e di tracciabilità previsti dalla normativa”.