“Sul servizio mense – dichiara l’assessore ai servizi scolastici Tiziana Deangelis – non accettiamo lezioni di partecipazione da nessuno, l’Amministrazione Comunale è stata impegnata per un anno in una fase di ascolto, avvalendosi di appositi strumenti, occasioni e percorsi professionali. Le parole di alcuni consiglieri comunali di opposizione sono chiaramente strumentali: abbiamo ascoltato, condiviso, modificato la proposta iniziale, nell’ottica di tenere insieme un servizio di indubbia qualità con il contenimento dei costi. Per quanto attiene la legalità il sindaco, in piena autonomia, in un’ottica di massima trasparenza, ha trasmesso il capitolato del nuovo bando all’Autorità nazionale anticorruzione, affinché questa possa valutare in maniera approfondita.”
A proposito del bando – aggiunge la Deangelis – leggo le affermazioni di qualche consigliere completamente disinformato anche sui centri di cottura previsti. Ebbene nella versione approvata dalla giunta non sono previsti due centri di cottura ma è richiesta una dichiarazione da parte della ditta di disporre, in caso di aggiudicazione, di un centro di preparazione a una distanza non superiore a 20 chilometri per garantire qualità e sicurezza. Si chiede altresì di disporre un piano di emergenza che assicuri il servizio utilizzando una delle cucine presenti nel servizio in concessione. Questo vuol dire che in caso di problemi al centro di cottura, per garantire i pasti agli alunni delle scuole, si può utilizzare una delle tante cucine delle scuole stesse, secondo quanto previsto dal piano di emergenza. Si tratta di norme a garanzia del servizio e dei suoi utenti.”
“!Sento parlare da alcune forze politiche di opposizione di responsabilità di governo – sottolinea l’assessore Deangelis – dispiace constatare che ne sono completamente sprovviste. Tratteggiano un servizio mensa con tutto e di più, pronti a cogliere ogni tipo di desiderata, ogni richiesta anche quelle che non trovano rispondenza nella realtà di tante famiglie ternane. La cultura di governo è ascoltare, approfondire, poi andare al dunque con una proposta finale che tenga insieme qualità, salute, sicurezza, costi accettabili per le famiglie e per il comune. Continuare a proporre modelli di refezione che porterebbero i costi dei pasti a cifre da ristorante non è una proposta amministrativa ma, forse, solo elettorale, pensando che il cittadino non comprenda che i progetti attuabili devono essere ancorati alla realtà”.