Sono stati individuati gli autori delle minacce scritte sui social network nei confronti della presidente della giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei e del ministro del Lavoro Andrea Orlando.
La presidente della regione, non aveva formalizzato alcuna denuncia pertanto si è attivata autonomamente la Procura della Repubblica di Perugia guidata da Raffaele Cantone per l’ indagine che ha portato a individuare il responsabile.
Nelle scorse settimane era stato invece individuato sempre dai magistrati del capoluogo umbro l’autore di un tweet ritenuto minatorio e offensivo nei confronti del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando. Era stato quindi indagato il presidente di un’associazione attiva a Perugia accusato di diffamazione a mezzo social-network e violenza o minaccia a un corpo politico.
“Deve essere chiaro che i social e internet non sono un territorio franco ma ovviamente anche lì valgono le leggi dello Stato – ha sostenuto il procuratore Cantone – chi scrive e pubblica si assume la responsabilità di quello che fa”.
Per quel che riguarda le minacce alla Tesei le indagini sono state portate avanti dalla Digos di Perugia e Terni.
Alla Tesei la solidarietà del Pd e del Movimento 5 Stelle.
Simona Meloni, capogruppo in consiglio regionale del Pd ha espresso ” solidarietà alla presidente della Giunta, Donatella Tesei, per le minacce
“Sdegno e solidarietà” anche da parte del consigliere regionale del M5S Umbria, Thomas De Luca: “L’intera comunità del Movimento 5 Stelle – scrive De Luca – intende esprimere piena solidarietà alla presidente Tesei che lo scorso mese di marzo era stata fatta oggetto sui social di frasi minacciose accompagnate dall’immagine di un articolo di stampa dedicato all’uccisione del presidente della Dc della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, al quale si faceva riferimento con chiaro intento intimidatorio. Un comportamento inaccettabile che riteniamo doveroso stigmatizzare nel modo più assoluto. Un episodio intollerabile per le istituzioni democratiche. Riteniamo che ogni dura battaglia politica e di riforma amministrativa debba essere combattuta sul terreno del confronto civile, respingendo sempre ogni tentativo di violenza e di infiltrazione affaristica e criminale. Siamo certi che gli organi inquirenti, insieme alle forze dell’ordine che hanno già individuato il responsabile, sapranno fare piena luce sull’accaduto”.