“La Comunità Incontro esprime profondo sgomento e preoccupazione in merito alla notizia sulla presunta positività alla cocaina dell’alunna frequentante la quinta elementare di Vimercate. In attesa che le autorità competenti approfondiscano il caso per fugare ogni dubbio, non possiamo tacere il disagio giovanile sempre più precoce rispetto al quale abbiamo, come operatori sociali ed educatori, il compito di elaborare strategie e piani educativi, di sistema, piuttosto che ripiegare sul politicamente corretto.”
La notizia è stata in un secondo momento ridimensionata dagli inquirenti. Da successivi accertamenti infatti è emerso che la ragazzina , di soli 10 anni, aveva assunto non sostanze stupefacenti bensì ansiolitici. Le analisi ripetute hanno evidenziato nel suo sangue “solo” tracce di benzodiazepine e non di cocaina, come si era ipotizzato. E comunque il fatto resta di una gravità assoluta. Come può, infatti, un’adolescente fare uso abituale di ansiolitici? E soprattutto, perché? C’è da sottolineare che la bambina vive in un contesto famigliare problematico, oggetto di attenzione da parte dei servizi sociali del Comune di Vimercate.
“Viviamo un clima culturale avvelenato da ideologie fuorvianti” – afferma Giampaolo Nicolasi , responsabile della Comunità Incontro. “Siamo in piena emergenza educativa, una crisi di sistema – aggiunge – confermata dalle impietose statistiche che segnano in termini percentuali un significativo aumento dei minori all’uso di sostanze di ogni tipo”.
In questo momento storico, di crisi di senso, di una società che sembra voler rimuovere ogni tipo di legame, c’è bisogno urgente di riscoprire le basi fondative del senso di comunità, di relazioni significative dove poter sperimentare la possibilità di sentirsi degni di amore. “Le sostanze per molti ragazzi – aggiunge Nicolasi –rimandano a questo bisogno di relazioni sicure, di appartenenza”.
“Come Comunità Incontro siamo impegnati da anni in azioni mirate di informazione e prevenzione, con particolare riferimento al target giovanile e scolastico. Una risposta convinta per impedire comportamenti di rimozione e di emarginazione.”