“Non rimaniamo fermi, non rimaniamo chiusi ma alziamoci e, rivestiti della luce del Signore, della sua parola salvifica, stiamo sempre in movimento non tanto in quanto presi da incontenibile frenesia di azione quanto piuttosto come unica necessità che scaturisce dall’amore di Dio il quale non può rimanere né contenuto né tantomeno ingessato. L’amore di Cristo ci spinge. Ci spinga sempre questo amore nella ricerca di Cristo e nelle testimonianza a lui in ogni ambiente in cui ci troviamo”.
Così ha concluso, con queste parole, il suo primo pontificale da vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, Mons Francesco Antonio Soddu che è stato accolto calorosamente dai numerosi fedeli che questa mattina hanno partecipato alla solenne celebrazione eucaristica in Duomo, a Terni.
E’ stato don Alessandro Rossini a ringraziare il vescovo: “Le confesso, a nome di tutti – ha detto don Alessandro – che ha già conquistato il nostro cuore e quindi la ringraziamo per la sua venuta, per la sua testimonianza, per la sua semplicità. Volevo dirle – ha aggiunto – che siamo a sua disposizione , che l’aiuteremo con tutto il cuore, può contare su tutte queste forze qui presenti. Conoscerà nel suo viaggio, tante bellissime realtà e noi l’aiuteremo con la nostra disponibilità e soprattutto con la preghiera”.
“Vi confesso una cosa – ha risposto il vescovo Soddu – che mi sento già ternano, non so se l’avete compreso”. La frase è stata accolta con un lungo applauso.
“Come dicevo ieri, è un dono che il Signore mi ha fatto da decenni a questa parte perché prima ero molto ingessato, invece mi ha dato questa gioia, questo grande dono di sentirmi veramente a casa dappertutto. Mai avrei immaginato di avere come sposa la chiesa di Terni-Narni-Amelia, mai avrei immaginato però mi piace , sono molto contento e sento di amarla già dal primo momento. Vi ringrazio tutti quanti per questa celebrazione , per questo mio primo pontificale, diciamo così, che ho sentito molto partecipato da tutti voi, faremo molta strada insieme, ne sono sicuro”.
Mons Soddu poi si è intrattenuto a lungo con le decine di fedeli che lo hanno voluto conoscere da vicino, che hanno voluto stringergli la mano. Gli è stata donata una statuina della Madonna.