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“La carità non è un optional per la chiesa è parte della missione della chiesa.Una missione che si esprime nella quotidianità nel servizio ai poveri.” Lo ha detto il vescovo di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese, durante la conferenza stampa attraverso la quale sono state illustrate le attività svolte dalla Caritas nel 2018.
Mons. Piemontese ha sottolineato come alcuni enti diano sostegno alla Caritas “molto a parole, poco con i fatti” e ha fatto riferimento agli “intralci che vengono posti nella gestione di alcune iniziative e di alcuni impegni che abbiamo preso da anni e che facciamo fatica a portare avanti.”
“Siamo consapevoli che questa opera è molto più gravosa, difficile e pesante perché oggi è una opera di supplenza all’azione dello Stato che viene meno in tanti settori e tanti ambiti.Le persone bisognose si rivolgono agli enti pubblici e questi li dirottano alla Caritas. e la Caritas fa tutto ciò che può ma a volte deve alzare le mani perché non abbiamo mezzi e risorse infiniti. Le nostre risorse sono la carità della gente, sono l’attenzione di alcune istituzioni alla nostra azione, sono i contributi dell’8×1000. Questa opera di supplenza all’azione dello Stato diventa sempre più difficile perché diminuisce l’impegno delle pubbliche istituzioni e aumenta l’impegno degli organi preposti alla solidarietà e alla carità. Questa accresciuta difficoltà – ha aggiunto il vescovo – ci spinge a ripensare alcune attività condotte fino ad ora.La coperta è corta, non so quanto riusciremo a far fronte alle situazioni emergenziali che sono ancora aperte.”
Poi il vescovo si è fatto una domanda: “continueremo con la cura e l’attenzione per gli immigrati? Ecco ci stiamo pensando, stiamo valutando, faremo di tutto per aiutare esseri umani che sono tra noi, speriamo di riuscire, faremo quello che possiamo.”
Ideale Piantoni, direttore della Caritas, ha diffuso i dati relativi al centro di ascolto, dove le persone in difficoltà si rivolgono per avere un aiuto. “Sono diminuite le presenze – ha detto Piantoni – ma sono aumentati gli italiani che rappresentano il 52% del totale. E’ aumentato anche il valore delle richieste economiche. Molti vengono perché hanno bisogno di attenzione, c’è tanta solitudine. Molti vengono – ha detto ancora Piantoni, e sono la maggioranza – a chiedere lavoro, proprio la mancanza di un lavoro rappresenta la causa della povertà.”
E’ poi intervenuto il Presidente dell’associazione San Martino che ha posto ancora l’attenzione sulle risorse: “ci dicono di essere un’azienda ma se fossimo veramente un’azienda avremmo già chiuso i battenti. Il Comune di di Terni ci deve circa 2 milioni di euro e sono soldi che sono già nelle casse del comune di Terni mentre il Comune di Narni ci deve 850 mila euro e la Prefettura di Terni 700 mila euro. Un’impresa che vanta crediti di questo tipo avrebbe già chiuso.Fortunatamente le banche ancora ci fanno credito ma questa è la situazione.”
Rivolto al Comune di Terni Venturini ha detto: “noi abbiamo sempre dimostrato la nostra disponibilità però, certo, le situazioni si devono costruire insieme con delle regole condivise da entrambe le parti.”
I freddi numeri dicono che la Caritas ha assistito nel 2018, 4.946 persone, mille in meno rispetto all’anno precedente. 26 mila i pasti forniti (10 mila in meno rispetto al 2017) . Questa diminuzione considerevole è dovuta al fatto che sono diminuiti nettamente gli immigrati. Pertanto il 95% delle persone che mangiano alla mensa San valentino sono italiane. Gli Empori hanno distribuito oltre 58 mila pezzi alimentari, il 115% in meno rispetto al 2017 e questo perché la Fondazione Carit non ha ritenuto di rifinanziare il progetto Empori.
In totale sono stati 283 i richiedenti asilo o rifugiati politici accolti nei progetti SPRAR e 157 i migranti accolti nell’ambito della convenzione con la Prefettura di Terni nella cosiddetta emergenza sbarchi. 15 i migranti accolti nell’ambito dei corridoi umanitari allestiti dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Venturini ha anche ricordato che nell’ambito della convenzione con la Prefettura sono state realizzate 4 mila ore lavorative cui hanno aderito 70 migranti che si sono attivati nella cura e nella rigenerazione delle aree urbane di Terni , Narni, Lugnano in Teverina e Amelia. A Terni, in particolare, sono state ripulite e bonificate vie, parchi e giardini del centro e dell’immediata periferia.
Questa attività, ed altre, in base al decreto Salvini, saranno azzerate a partire dal 30 aprile.
L’INTERVENTO DI MONS.PIEMONTESE
L’INTERVISTA A FRANCESCO VENTURINI