Battaglia sulla Tari (la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) a Montecastrilli. Contro le tariffe massime applicate dal comune si scaglia la consigliera della Lega Nord, Sabina Accorroni.
”
Abbiamo denunciato l’ illegittimità del piano della TARI, lo abbiamo fatto al momento stesso dell’approvazione, mancavano alcuni allegati, in particolare la relazione con cui si spiega alle utenze i criteri delle scelte secondo le quali si è deciso per il 2018 di aumentare il costo del servizio rifiuti per le famiglie del 32% ed una riduzione della stessa entità per le utenze non domestiche.
L’art. 1 comma 653 della legge 147/2013, prevedeva che dal 2016 – sostiene la Accorroni – il costo del servizio rifiuti, al 100% a carico degli utenti, doveva essere calcolato dai comuni non superando i limiti minimi e massimi previsti dai costi standard, una norma questa per salvaguardare gli utenti da eccessi impositivi da parte dei comuni che, non lo dimentichiamo, hanno affidato il servizio rifiuti ad aziende partecipate da loro stessi, ma anche da privati che prima dell’interesse pubblico cercano di ottenere il massimo guadagno possibile.”
“Il superamento di questi limiti – aggiunge la Accorroni – oltre il minimo per le utenze non domestiche che già pagavano quasi tutte il minimo e oltre il massimo per le famiglie, la stragrande maggioranza di esse già pagava il massimo, non sarebbe stato possibile da parte del sindaco Angelucci se non vi fosse stata inserita all’ultimo minuto su richiesta dei comuni la deroga di legge che permetteva anche per il 2018 l’applicazione dei parametri previsti dai costi standard stabiliti nella nota metodologica allegata al Decreto Ministeriale 29 dicembre 2012.”
La consigliera Lega Nord del comune di Montecastrilli chiede al governo di non rimettere questa catastrofica deroga in finanziaria perché a farne le spese, come è successo a Montecastrilli ed in moltissimi altri comuni, sarebbero proprio le famiglie, in particolare quelle più numerose.
“A Montecastrilli – sostiene ancora la Accorroni – questa apparentemente innocua deroga di legge ha permesso al sindaco Angelucci di aumentare di oltre il 30% le utenze domestiche che già pagavano quasi tutte il massimo di legge, e di ridurre la tariffa per le utenze non domestiche del 44,4%, tipologia di utenze che già pagavano quasi tutte il minimo di legge.
Dopo tre anni di deroga all’applicazione dei costi standard – conclude l’esponente della Lega – facciamo appello al ministro Salvini e al Ministro Di Maio perché questa deroga non venga più inserita nella finanziaria 2019 in modo tale che i cittadini utenti paghino un giusto costo standard su tutto il territorio nazionale per lo smaltimento dei rifiuti.”