È morta suor Paola, personaggio molto conosciuto nel mondo del calcio e tra i tifosi della Lazio per le sue partecipazioni televisive in veste di tifosa
biancoceleste.
Suor Paola, al secolo Rita D’Auria, aveva 77 anni.
Si è spenta a Roma. E’ diventata famosa grazie alle sue apparizioni nella trasmissione domenicale di Rai2 condotta da Fabio Fazio, “Quelli che il calcio”. Grazie
alla sua notorietà ha portato sostegno ad attività ed iniziative benefiche e religiose soprattutto attraverso l’associazione So.Spe, impegnandosi in particolare per i giovani in difficoltà ed i detenuti.
IL RICORDO DELLA LAZIO
“La S.S. Lazio, con in testa il presidente Claudio Lotito e la dottoressa Cristina Mezzaroma, partecipa commossa al cordoglio per la scomparsa di suor Paola D’Auria, fervente religiosa ed orgogliosa ambasciatrice della Lazialità. La sua casa famiglia ha donato solidarietà e speranza (come il nome della sua associazione) a molti giovani, detenuti, vittime della povertà e della violenza, ragazze madri e persone ferite da problemi sociali della nostra epoca.
Mancherà il suo sorriso, ma non cesserà di certo l’umanità dei suoi collaboratori nel proseguire ciò che ha creato”.
IL RICORDO DI MARINO BARTOLETTI, ANCHE LUI A “QUELLI CHE”
Addio Suor Paola, sorella cara! Lo so che è poco originale, ma non mi viene in mente nient’altro da dire se non che con te se ne va un altro pezzo terribilmente importante della mia vita</Sei stata una donna straordinaria (e Dio solo sa – e chi se no? -quanti siano stati i tuoi meriti sfuggiti ai più). Quando ti “scoprimmo” (perché una figura simpatica e allo stesso tempo generosa come la tua era perfetta per l’idea pulita che volevamo dare del calcio) aderisti con entusiasmo al nostro progetto: nella tua gioiosa modernità – sempre abbinata al rigore della tua missione – capisti che quella era una strada importantissima per aiutare chi si era affidato a te: e cioè le ragazze madri coi loro bambini, le vittime di violenza che vedevano nella tua materna tenacia un barlume di speranza. Per averti in trasmissione occorreva il permesso della madre superiora delle Suore Scolastiche di Cristo Re: lo ottenesti facendo valere come sempre la tua determinazione e spiegandole – parole tue – che “grazie alla televisione la Provvidenza avrebbe potuto trovare più porte aperte”. E così fu, anche se molti rappresentanti di altri ordini ecclesiastici si misero di traverso. Ma tu eri un treno: e sono certo che questo treno continuerà a correre con la forza del tuo esempio.
Sei stata uno dei primissimi “personaggì” ad entrare stabilmente nella famiglia di “Quelli che il calcio”. E ci resterai per sempre!