“Se ne va un padre esemplare , uno dei grandi protagonisti della stagione della ricostruzione e del decollo dell’ economia italiana nel dopoguerra. Una persona retta che fino all’ultimo ha amato la sua famiglia ed i nipoti. Un uomo che merita quel rispetto che in vita, a volte, qualcuno ha provato a non riconoscergli. Lascia nei congiunti una grande eredità affettiva e di valori umani, unita alla determinata consapevolezza dei suoi diritti lesi che saranno ripristinati”.
Così la famiglia Longarini ricorda Edoardo, l’imprenditore morto a 88 anni, questa mattina nella casa romana.
Dalle fortune imprenditoriali legate alla ricostruzione post bellica con la Adriatica Costruzioni alle avventure editoriali con edizioni sparse in buona parte del Paese, al calcio. Longarini, infatti, è stato anche l’artefice della promozione in serie A dell’Ancona. Successivamente, con alterne fortune, è stato il proprietario della Ternana, in serie B.
Ma anche problemi con la giustizia iniziati con la tangentopoli del 1992 , i procedimenti penali e civili , alcuni ancora in corso dopo circa 30 anni, per le incompiute di Ancona e non solo.
Ragioniere e poi imprenditore, vicinissimo alla Dc, negli anni ‘ 70 fondò l’ Adriatica Costruzioni, società scelta dal Ministero dei Lavori pubblici per le varie ricostruzioni post belliche, di cui era concessionario unico. Come altri imprenditori sbarcò nell’editoria, dando vita alle Gazzette provinciali: prima ad Ancona, poi nel resto delle Marche per estendersi successivamente ad altre regioni in un momento di boom dell’ editoria locale.
L’ inchiesta sul Piano di ricostruzione di Ancona, che lo coinvolse con un gruppo di funzionari pubblici, si è conclusa nel 2002 in Cassazione dove le accuse sono state prescritte. E’ rimasto in piedi un contenzioso con il Comune di Ancona su sovrapprezzi, anticipazioni e ritardi delle opere, e un altro da due miliardi con lo Stato, dato che Longarini sosteneva l’ illegittima revoca dei cantieri della ricostruzione di Ancona.
Il danno riconosciutogli e il lodo vennero annullati dalla Cassazione nel 2016; il Tribunale di Roma statuì poi “danno zero” compensandolo con le varie spese. Un ‘ colpo’ che lo aveva fiaccato. Gli ultimi guai giudiziari a Milano nel 2018, con annessa inchiesta penale ancor in corso, per una contestazione fiscale – da lui respinta con forza – da 70 milioni di euro.
Longarini è stato un uomo combattivo, dalla tempra fortissima, racconta chi lo ha conosciuto bene, burbero ma anche simpatico e generoso, che andava in ufficio tutti i giorni fino a tre anni anni fa per poi spegnersi piano piano nella grinta e nel fisico”.