Una figurazione che si articola in scansioni di vago gusto geometrico, un discorso pittorico frammentato tra realtà ed immaginazione, visioni aeree di silenziose costruzioni. Nelle opere di Sandro Bini il colore esplicita strutture urbane, forme essenziali elaborate in una teoria narrativa che si dilata temporalmente nello spazio ammantandosi di malinconiche assenze. Non a caso il titolo della mostra che Bini terrà a Parigi, presso l’Espace Christiane Peugeot, dal 15 al 31 dicembre, si intitola “Il silenzio della pietra e del cemento”. Le soluzioni estetiche di Sandro Bini creano una dimensione atemporale sospesa che si alimenta di profonde vacuità, è una grammatica visiva che si sostanzia di immobile inquietudine. Con i suoi panorami, gli scorci dal taglio fotografico, gli anonimi agglomerati di varie città del mondo, l’artista ternano sembra rappresentare una dimensione esistenziale, la trasposizione di un’anima solitaria dalle valenze universali fortemente emozionali.