Festeggia la 4° vittoria in Texas, Marc Marquez, che domina il Gp di Austin dal via fino alla fine. Lorenzo e Rossi avevano provato a sorprenderlo in partenza ma il folletto della Honda ha ripreso subito il comando, riuscendo a portare a casa un margine di 6.1 secondi sul primo degli inseguitori.
Secondo Jorge Lorenzo, che – al di là del distacco abissale dalla vetta – può essere soddisfatto del risultato, arrivato anche con un pizzico di fortuna. In effetti il maiorchino è stato l’unico tra gli inseguitori di Marquez a rimanere in piedi: un vero miracolato, se si pensa alle cadute di Rossi e di Pedrosa, che nella scivolata ha falciato l’incolpevole Dovizioso. Il Dottore è andato a terra già al terzo giro, dopo aver accusato problemi alla frizione. Finisce così una striscia di 24 gare a punti per Valentino, che non cadeva dal 2014 (Gp di Aragon). Una giornata storta per il 9 volte iridato, che nelle prime tornate aveva mostrato alcune difficoltà in accelerazione – 4 posizioni perse sul rettilineo – e che ora si ritrova 3° in classifica a 33 punti di distacco da Marquez: un divario netto, che solo il miglior Rossi potrebbe colmare. Sorride Andrea Iannone (Ducati), 3° grazie ai guai del compagno Dovizioso, per la seconda volta steso a causa di una caduta altrui. Questa volta il carnefice è Pedrosa, che comunque si è chiarito immediatamente con il pilota italiano. Ottima prestazione anche per le Suzuki, 4° e 5° con Maverick Vinales e Aleix Espargaro, comunque lontani una ventina di secondi dalla prima posizione. Beneficiano delle tante cadute anche le Ducati Pramac di Scott Redding (6°) e Michele Pirro (9°), in attesa che torni in pista – il più in fretta e in forma possibile – Danilo Petrucci.
Dopo appena 3 Gp, con 15 ancora da disputarne, Marc Marquez ritorna in Europa già da grande favorito per il titolo: i 21 punti di margine su Lorenzo e i 33 su Rossi sono un investimento prezioso sul futuro. Le Yamaha dovranno rischiare per risalire la china e lui ha imparato a limitare al minimo gli errori.
(Giulio Sacco)